Nord e Sud - anno XV - n. 101 - maggio 1968

... Pasquale Saraceno I dati della tabella mettono in evidenza una certa riduzione dei divari esistenti tra le varie circoscrizio 1 ni all'inizio 1della politica di svilu,ppo; il reddito pro--capite italiano, che era :nel 1950 il 64% di quello dell'Italia nord occidentale, ne è ora il 72 %; tale avvicinan1ento è avvenuto da p,arte di ambedue le circoscrizioni in ritardo; il reddito• pro-capite dell'Ita,Iia no-rd o,rientale e centrale è passato dal 64% al 74% del reddito pro--capite dell'Italia no1.1doccidentale, quello d-el Mezzogiorno dal 40% al 48%. Il divario sarebbe quindi diminuito, sia pure lievemente; un giudizio sul mutamento avvenuto non p·uò però essere dato solo in base a tale circostanza. Il divario misura infatti il percorso da co,mpiere per conseguire l'obiettivo dell'unificazione econo·mica del Pa·ese, no·n il mutamento avvenuto mentre il processo è in pieno svolgimento. Per persua-derisene ipotizziamo una situazione in cui il progresso econo,mico· del Centro Nord, a motivo, per esempio, di crisi di mercati esteri, o per altri eventi non favo,revoli, fosse stato meno ri,levante: la ri1duzione del divario risulterebbe in tal caso maggiore. Troveremmo in ciò motivo di maggiore .soddisfazione per i ri1 sultati co,nseguiti nel Sud? Sup,poniamo invece che la favorevole co:ngiuntura tecnologica avesse dato· al Centro Nord - caso non impossibile per il pros 1simo avvenire - impulsi straordinari di p,ro·gresso; la riduzione del divario sarebbe risultata minore. Dovremmo in tale eventualità mutare il giudizio che avremmo altrimenti dato sui progressi compiuti dal Mezzogiorno? Non sembra quindi dubbio che un giudizio razionale può darsi solo in base ai mutamenti intervenuti nella situazione dell'area, giudizio che dovrebbe fondarsi sulle risposte possibili ai seguenti interrogativi: a) può ritenersi soddisfacente il progresso intervenuto fino ad oggi nell'area, indipendentemente dalle variazioni intervenute nel -divario? b) dalle po,sizioni o,ggi raggiunte è possibile, con l'azio1 ne ulteriore, conseguire, entro un perio,do ragionevole, l'obiettivo della eliminazione del divario? Il primo elemento da considerare per rispondere all'interrogativo di cui al punto a), è la variazione intervenuta nell'occupazione, cio-è nel fenomeno che indica la misura in cui, per effetto di un miglior utilizzo della fo,rza di lavoro dell'area, viene vinta la .situazione di sottosviluppo. Si esamini al riguardo la seguente tab. n. 3 che contiene i risultati di una elaborazione SVIMEZ 5 : 5 Nell'avvalermi dei dati della Tab. n. 3, che permettono un~ valutazione sintetica del grande processo di riequilibramento in corso nel r1ostro Paese, mi è gradito esprimere la più viva gratitudine al Dr. Franco Pilloton della S,VIMEZ; devo alla passione e alla dottrina con le quali egli, da non pochi anni, ~i propone di quanti100 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==