Massi1no Galluppi degli interessi nazionali dell'America, non valga la pena di ritirarsi dal Vietnam e lasciare il paese in mano ai co-munisti. Tale conclusione nasce da una valutazione della situazione politica nel Sud Est Asiatico diversa da quella accettata negli ambienti ufficiali di Washington. Il giudizio, del governo americano sulla natura minacciosa del comunismo vietnamita si fonda sulla famosa teoria dei « domino ». Sulla convinzione, cioè, cl1e caduto in mano- comunista il Vietnam meridionale, la stessa sorte toccherebbe anche ai paesi vicini (Tailandia, Laos, Filippine, Indonesia ecc.). Ora, questa teoria che fu elaborata dalla diplomazia americana all'epoca della guerra fredda è troppo rudimentale per essere applicata alla situazione attuale·. Essa non tiene conto di due fattori. Il primo è il carattere, per molti aspetti irripetibile, dell'esperienza rivoluzionaria vietnamita. I responsabili della politica americana sembrano ossessionati dall'idea di dover dimostrare che le guerre sovversive dirette dai comunisti non possono vincere contro i governi « nazionali » sostenuti dagli Stati Uniti. Per loro il Vietnam è, da questo punto di vista, un test decisivo. Essi ritengono che, vittorioso nel Vietnam, lo schema rivoluzionario proposto dai comunisti si estenderebbe a tutti i paesi sottosv~luppati del mondo, in Asia, in Africa e in America latina. No,n si rendono conto, però, che questa conclusione non è giustificata. Le condizioni in cui si è sviluppata la guerra rivoluzionaria nel Vietnam sono del tutto eccezionali. Straordinariamente favorevole l'ambiente geografico ed umano (un territorio dal rilievo tormentato, co- _perto da una fitta coltre di vegetazione, densamente popolato), ancora più straordinarie le condizioni politiche. La sensibilità rivoluziona1ia delle masse vietnamite è molto più elevata di quella risco,ntrabile nella maggior parte degli altri paesi sottosviluppati o in via di sviluppo. Non bisogna dimenticare che le prime agitazioni contadine dirette dai comunisti (formazione di Soviets agricoli nella regio 1 ne settentrio,nale del Nghe An) risalgono al 1930. Dal 1945 al 1954 i vietnamiti hanno• fatto la guerra di liberazione contro i francesi. Dal 1958 combattono contro gli. americani. Da più di venti ·anni sono sottoposti ad una azione di propaganda e di educazione politica senza respiro. Questa azione è stata diretta da una straordinaria generazione di rivoluzionari; una generazione di rivoluzionari quale forse si riscontra soltanto nell'Unione Sovi~tica e in Cina. I giovani intellettuali che nel 1925 a Canton, nella Cina meridionale, fondando la Lega Rivoluzionaria della Gioventù Vietnamita ed il giornale « Thanh-Nien » (Gio-vinezza), costituirono, il nucleo originario del comunismo vietnamita, erano uomini dotati di qualità di prim'ordine. Per più. di quarant'anni questi uomini hanno, rappresen- . I 96 Bibliotecaginobianco
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