Nord e Sud - anno XV - n. 100 - aprile 1968

. Massimo Galluppi fondisti, di burocrati, di militari e di uomini politici co,rrotti, tenuti insieme da un unico obbiettivo·: preservare e çonsolidare i loro privilegi; neutralizzare anche il più modesto programma di riforme sociali; convogliare nelle loro tasche i fondi di assistenza concessi dagli Stati Uniti. La cosa più sorprendente non è che tutto questo- sia potuto avvenire malgrado la presenza di molte migliaia di onesti funzionari americani, convinti della necessità di portare in una terra lontana i princìpi della giustizia e della libertà assimilati nel loro paese. I metodi di gestione ispirati alla democrazia liberale non avevano alcuna possibilità di riuscita nel Vietnam meridionale, dove non esisteva alcuna tradizione in tal senso, dove il processo di emancipazione politica era stato monopolizzato dal movimento nazionalista di ispirazione co·munista e dove i gruppi borghesi e gli intellettuali che avevano· subìto l'influenza della cultura « occidentale » erano stati « bruciati » nel corso· della guerra di liberazio·ne contro i francesi. La cosa più sorprendente è che l'opi,nione pubblica e il governo americano abbiano potuto credere per tanto tempo al mito del Vietnam· democratico. Il mito del Vietnam democratico è stato letteralmente imposto all'opinione pubblica e al governo degli Stati Uniti tra il 1954 e il 1955, da quella che gli studiosi americani di· questi problemi hanno chiamato la « lobby » vietnamita, cioè da un gruppo• di pressio•ne che~ fo1 rmatosi per sostenere in America il regime dei Diem, era originariamente costituito dalla Chiesa Cattòlica americana, con in testa il Cardinale Spellman, e dall'International Rescue Co,nmittee, un'organizzazione creata per l'assistenza ai profughi provenienti dai paesi comunisti. Essa si avvalse fin dall'inizio dell'assistenza e della collaborazio-ne di alcuni professori e ricercatori della Michigan State University sotto la guida di un professore di scienze p·olitiche specializzato riei problemi dell'Estremo Oriente, Wesley Fishel, che aveva co·nosciuto Ngo Dinh Diem in Giappone nel 1950 ed era stato il primo ad introdurlo negli ambienti politici ameri .. cani 7 • Verso la fine del 1955 il gruppo degli amici_ di Diem si diede un'organizzazione formale fondando l'American Friends of Vietnam, un'associazione diretta da un comitato esecutivo composto di quattordici membri 8 • Grazie alle relazioni di Spellman con Joseph Kennedy, la « lobby » vietnamita riuscì ad avvicinare alcune importanti perso-nalità democratiche del Congresso, fra cui i senatori Mansfield e John Kennedy. , 7 Robert Scheer: How the United States got involved in Vietnam, New York, 1965, pp. 20-25. 8 È interessante notare cmne fra i membri dell'American Friends of Vietnam vi fossero anche alcune personalità di rilievo del mondo politico e culturale americano come John Kennedy e Arthur Schlesinger. La Chiesa cattolica era rappresentata da Monsignor Hernett, capo del Catholic Relief Service. , 90 Bibliotecaginobianco

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