FRONTIERE -Gli americani di fronte al Vietnam di Massimo Galluppi La presenza degli Stati Uniti nel Vietnan1 ha tre giustificazioni t1fficiali. Primo: fare fede ad un impegno solennemente assunto nei confronti di un paese alleato. Seco·ndo: difendere gli ide·ali di lib-ertà e di democrazia in un paese in cui questi ideali sono minacciati da forze ostili. Terzo: contenere entro i confini attuali l'espansione comunista verso il Sud Est Asiatico. Ogni valutazione sulla natura della crisi vietnamita deve partire necessariamente di qui. · L'argomento della fedeltà ai patti è molto diffuso negli Stati Uniti. In un libro pubblicato _nel 1966, il professor Frank Trager sostiene che gli Stati Uniti devono rimanere nel Vietnam perché tre presidenti hanno impegnato la loro parola in questo senso 1 • Nel 1954 l'Amministrazione Eisenhower decise di fornire tutto l'appoggio necessario al go,verno sud-vietnamita presieduto- da Ngo Dinh Diem. Nel 1961 Kennedy rinnovò tale impegno. A partire dal 1964 J ohnson non ha fatto che tranquillizzare i dirigenti di Saigon assicurando che il suo governo avrebbe continuato la politica dei suoi predecessori. Che questo impegno sia valido, nelle circostanze attuali e sia tale da inchiodare gli Stati Uniti ad una strategia tutt'altro_ che positiva « per la loro identità, per la loro missione nel mondo, p·er la loro stessa esistenza come grande _nazione» 2 , è però molto più discutibile di quanto non po-ssa sembrare- a prima vista. Gli aiuti economici e militari forniti originariamente da Washingto-n. dovevano servire a difendere il popolo sud-vietnamita dall'aggressio·ne comunista proveniente dal nord. A mettere a disp-osizione di un governo nato dalla volontà popolare e in via di organizzazione, i mezzi necessari a respingere un nemico che minacciava la sua esistenza. Ma la teoria dell'aggressione è « saltata » da tempo e nessuno vi crede più. I piani 1 Frank. N. Trager: Why Vietnam?, New York, Praeger, 1966, p,p. 140-143. 2 Hans J. Morgenthau: Vietnam and United States, Washington, Pù.blic Affairs Press, 1965,p. 19. · Bibliotecaginobianco
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