' .. Argomenti della nutrizione. I due punti di vista sono ovviamente complementari, ed è quindi con piacere che vediamo le nostre deduzioni corrette, arricchite e integrate dal punto di vista della dietologia. Parte della nostra analisi era dedicata ad un esame dei prezzi al consumo, nel tentativo di mostrare come il consumatore italiano abbia sviluppato i propri acquisti proprio rispetto ai beni i cui prezzi sono cresciuti in misura minore, riconfermando in tal mo·do una sostanziale « razionalità » di scelta. Il dott. de Arcangelis ci fa osservare, e co11 ragione, che la nostra tesi, almeno per quanto riguarda il settore dei prodotti .alimentari, non può considerarsi impeccabile. Nel campo delle sostanze proteiche, ad esempio, l'evoluzione dei consumi non può dirsi coerente con l'evoluzione dei prezzi. I dati fomiti da de Arcangelis (pag. 78) consentono di formulare la seguente tabella: Spesa necessaria per acquistare 40 gra1nmi di proteine animali (fabbisogno giornaliero minimo per individui adulti) a seconda del prodotto acquistato. carne uova mozzarella . . parrmg1ano merluzzo L. 500 » 330 » 250 » 222 » 166 Tale struttura dei costi è stata raggiunta negli anni più recenti, grazie alla riduzione progressiva nel prezzo delle uova e alla diffusione del pesce surgelato. Ciò nonostante, i consumi di pesce restano bassi e il consumatore continua a preferire la carne, che è anche l'alimento più costoso. Questa constatazione riporta in discussione il problema da noi affrontato nel nostro articolo precedente: è sufficiente invocare la struttura dei prezzi per spiegare le scelte del consumatore? Di fronte a questi dati, la risposta dovrebbe essere negativa; la struttura dei prezzi può rendere ragione di parte del problema, ma non consente di interpretarlo completamente. Dobbiamo allora metterci ancora una volta alla ricerca: perché mai il consumatore italiano commette « er-. rori » simili? perché mostra di possedere in così scarsa misura la « saggezza del corpo» di cui dovrebbe essere dotato per istinto? o, se non si tratta di scarsa saggezza, si tratta forse di scarsa informazione? Se pensiamo alle co-gnizioni del consumatore medio italiano, noteremo agevolmente una particolare asimmetria. Il medesimo acquirente 83 -Bibliotecaginobianco
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