Argo1rzenti tazioni governative che escludo-no i prodotti immediatamente o palesement~ nocivi. Ma se quella che Packard definisce « pubblicità del profondo » può essere oggi identificata come l'espressione inevitabile della civiltà dei consumi; se i son1daggi psicolo-gici sul consumatore hanno stabilito che - come scrive Packard - noi ci compo,rtiamo per lo più come . . attori di varietà in un mo,ndo alla Thurber, ridicolo ed alquanto balzano,; se gli specialisti co,ntinuano a ricercare i perché del nostro· co·mportamento, giungendo persino ad identificare il modo di influenzare coloro che ritengono ,di non essere compresi nella massa più facilmente manipolata; se insomma tutto ciò rappresenta un fenomeno sociologico deg·no di osservazione e di studio - magari da parte -degli stessi sociologi che hanno contribuito a provocarlo, mettendo in luce la labilità psicologica della massa - non ci sembra pro,prio che quella stessa contemplazione passiva si possa ammettere quando i persuasori occulti riescono ad ottenere un successo a scapito del nostro legittimo benessere, neutralizzando quella dote naturale dell'uomo che Cannon definiva, appunto, la « saggezza del corpo ». *** In una situazione di mercato così confusa, influenzata da criteri di scelta privi di raziocinio, e p•raticamente controllata -dai mezzi di pression-e della pubblicità interessata, chi subisce il danno più profo·ndo e più grave è la popo,lazione infantile. Essa infatti, se pure è già fornita di quel senso di « saggezza del corpo », non tra-va modo di asseco•ndarlo, poiché deve pagare il prezzo più alto della cattiva educazio-ne dietologica dei genitori; ed in seguito, non appena raggiunge la minima possibilità di esprimere u·n desiderio, deve assoggettarsi al ,danno deformante della pubblicità che le suggerisce di far richiesta ai genitori di un qualsiasi prodotto per il solo motivo che il mezzo di pressione pubblicitaria adoperato l'ha divertita, o magari perché nella confezione del prodotto, · sotto una mollica-pretesto di alimentazione, è nascosta una figurina, un buono premio, un bambo 1 lo-tto, una automobile di plastica, tutti oggetti che compensano co·n u·no stimolo, peraltro discutibile, per la fantasia del bambino gli scarsi effetti nutritivi di. quel prodotto·. Al genitore, che ascolta sorridendo la richiesta del figlio in trance davanti allo schermo luminoso della televisione, non resta che trascurare per qualche tempo ancora i dettami ,della moderna dieto1 logia - che· peraltro so-no poco reperibili sul mercato culturale· italiano - e quindi ide·ntificare in quel particolare prodotto alimentare 81 s·ibiiotecaginobianco
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