Enrico Musatti umanitario, guidato da un uon10 che per temperamento ed educazione è rozzo, brutale e tracotante. L'impegno an1ericano nel Vietnam rispecchia bene questa situazione. In effetti, Washington :fa una politica di potenza senza avere la spregiudicatezza e la mancanza di scrup·oli che tale politica richiede. Gli Stati Uniti, insom1na, non riescono a sopraffare la loro vittima perché ne hanno pietà e dubitano della moralità della loro azione. Se si accetta la politica di Johnson, la brutalità ne è il presupposto necessario,, ma i soldati americani, e ciò sia detto a loro merito, non. hanno lo stomaco qegli aguzzini. I sovietici, che non hanno gli scrupoli di coscienza degli americani, quando debbono abbattere un ne1nico lo fanno fino in fondo e alla svelta. L'Ungheria insegni. Johnso11 ha sposato le tesi dei duri più per temperamento che per convinzione. Il Presidente è un tipico esempio della società texana, violento e superficiale, e questo suo carattere ha avuto la meglio su quella patina di progressismo ed umanità che gli avevano lasciato i lunghi anni vissuti all'on1bra del grande Roosevelt. Le ·probabilità per Johnson di essere ripresentato dal suo partito sarebbero comunque ottime se non ci fossero due fo,rze, ambedue potenti, contro di lui: i giovani e i ..negri. Le elezioni prima;rie del mese scorso nel New Hampsl1ire hanno av11to una grande importanza per via della massiccia, entusiastica partecipazione dei giovani alla campagna e al voto, partecipazione che ha avuto un chié;lro accento pacifista. La guerra del Vietnam ha politicizzato i giovani. In Italia siamo abituati a vedere gli stt1denti in prima linea ai co-rnizi e alle din1ostrazioni politiche, in America questo è un fenomeno assolutamente nuovo ed è senz'altro destinato ad accentuarsi. È vero che l'entrata in lizza di Roibert Kennedy, infelice e poco generosa come scelta di tempo, minaccia di dividere la sinistra del partito democratico, ma è una minaccia che cesserà in breve, tempo. Kennedy è l'unico esponente del partito democratico che abbia serie possibilità di battere Johnson; e McCarthy, prima o poi, ritirerà la sua candidatura in suo favore. I(ennedy è forse meno simpatico e più spregiudicato di McCarthy, ma dispone di mezzi, finanziari e di pressione, infinitamente maggiori e si può essere certi che il giovane senatore non risparmierà sforzi per la sua corsa alla Casa Bianca, ben sapendo che solo una vera e propria sollevazione popolare contro Johnson potrà costringere i delegati alla Convenzione democratica a preferirlo al Presidente. A rendere -però pressoché impossibile qualsiasi previsione sulle elezioni rimane il fatto che tra qui e nove1nbre ci sarà l'estate e le due Co11venzioni avranno luogo proprio nei mesi pii1 torridi. La prossima estate americana sarà dominata dal furore negro e c'è da pensare che a Miami e Chicago, sedi delle due Convenzioni, 1'0,n1bra delle gente di colore peserà sui delegati ,anche più .di quella del Vietnam. E se Johnson può ancora far qualcosa per concludere la guerra prima delle lezioni, è troppo tardi perché possa accattivarsi le simpatie déi · negri. · - · · . ' . . . . . Fino all'anno scorso questi .ultimi si sono limitati a bruciare e a saccheggiare. Nelle estati a venire si teme che cominceranno anche a sparare: I ·56 Bibliotecaginobianco
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