.. I I . . GIORNALE. A PIU' VOCI 7 Sulla strada della Casa Bianca * Il risultato delle elezioni americane del prossin10 novembre avrà una importanza fo-ndamentale per gli Stati Uniti e per il mondo intero. Se vinceranno i duri, cioè Johnson o Nixon, l'America e l'Europa sono destinate a prendere strade sempre più divergenti; se vincerà un moderato, cioè Kennedy, McCarthy o Rock:efeller, gli Stati U11iti ritroveranno la strada · della saggezza, il loro prestigio risalirà e il paese sarà di nuovo il leader riconosciuto e necessario del mondo occident~le. Quando parliamo di durezza, ci riferiamo sia al problema del Vietnam che a quello· razziale; e i duri sono gli stessi per ciascuno dei due problemi. ·Se le elezioni avessero luogo a breve scadenza, il tema dominante della campagna sarebbe la guerra nel Sud-E-st asiatico, ma tra qui e novembre c'è di mezzo l'estate e la prossima estate americana, salvo un miracolo, vedrà di scena i negri e all'epoca delle « Convenzioni», cioè della scelta del candidato, la politica interna non avrà meno· importanza di quella estera. Dei cin·que candidati che sono oggi in lizza, i « falchi » sono due, uno democratico ed uno repubblicano e le loro possibilità di essere eletti, almeno per Johnson, non sono poche. Scalzare un Presidente in carica è molto difficile e, se non andiamo errati, non è mai successo, almeno in questo secolo, che in sede di Convenzione un partito abbia preferito un altro candidato_ al Presidente. È lui che controlla governo e p·artito e la sua forza di persuasione è vastissima. Ma con Johnson l'impresa non è impossibile .. Non è retorica dire che la sua Preside11za è stata la più infelice della .storia americana degli ultimi cento anni; politicamente gli Stati Uniti hanno perso buona p-arte· della stima, della fiducia e della simpatia dei popoli occidentali. Oggi un viaggio di J ohnson in una qualsiasi capitale del mondo libero provocherebbe diffuse reazioni negative alle quali certamente parteciperebbero larghe schiere di anticomunisti. Se si ricorda il viaggio trionfale di John Kennedy nel 1963, il paragone non può non essere umiliante per il suo successore. .Economicamente la situazione degli Stati Uniti non è rosea, il dollaro ormai è considerato una moneta come un'altra· e una sua svalutazione, impensabile fino a qualche anno fa, oggi non farebbe gridare allo scandalo. Militarmente, infine, la dilettantesca· politica di Washington nelVietnam ha dato fiato alla teoria della « tigre di carta» .. · La tragedia dell'America è di essere un paese democratico, generoso ed * Questo articolo è stato scritto prima della decisione df Johnson di non presentare la propria éandidatura _alleprossime elezioni presidenziali. Riteniamo comunque che la maggior parte delle considerazioni fatte -dal nostro collaboratore non abbiano perso la loro validità e il loro interesse. 55 Bibliq~ecaginobianco ..
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