.. I ./ Campania da prqgrammare giorno, per trarne insegnamenti intorno a quello che può essere utilmente decentrato e a quel che non deve esserlo. , Esistono compiti, come l'assegn-azione delle risorse idriche, la pro- . gettazione di autostrade, la creazione o il rafforzamento di grandi porti, la realizzazione di grandi reti elettriche, l'individuazione di un « polo di sviluppo », che non possono e non devono essere affrontati a livello regionale (se non nel senso che alle Regioni spetti di esprimere un parere e di concorrere alla decisio-ne che verrà presa nella sede o·pportuna). Ma esistono anche altri compiti, come la gestion-e e la manutenzione delle reti acquedottistiche, l'organizzazione dei trasporti pubblici nelle aree metropolitane, l'orientamento professionale, l'assistenza all'agricoltura, il coordinamento delle attività turistiche, la pianificazione urbanistica, che possono essere assolti nel modo migliore solo alla scala regionale. A condizione però che essi non siano affidati ad una « burocrazia regionale onnipotente e onnisciente», ma ad organismi dotati di. autono-mia tecnico-organizzativa, gestiti con criteri aziendali, immunizzati da quella che uno studioso francese chiama la « politicizzazione dell'attività amministrativa regionale» 1 • Naturalmente, la soluzione di questi problemi non può essere improvvisata, ma non ci si può nemmeno acco·ntentare di restare con le mani in mano, aspettando la Regione. Volendo proporre un programma di lavoro per il C.R.P.E. campano che tenga conto della brevità del tempo a disposizione e, d'altro· canto, del grado d'urgenza dei diversi problemi, si potrebbero suggerire tre pu·nti d'attacco: industria, scuola e agricoltura. · Per quanto riguarda il settore industriale, l'esigenza maggiore per il C.R.P.E. dovr~bbe essere quella d'inserirsi con un preciso ruolo nelle I procedure d'attuazione della politica dei « blocchi d'investimento», di recente avviata, cercando le più efficaci forme d'integrazione con gli organi centrali della programmazione e naturalmente evitando dannose sovrapposizioni o interferenze nei loro confronti. Esiste, .per esempio, il difficile problema di.« sincronizzare» le esigenze produttivistiche dell'Alfa Sud con le aspettative dell'ambiente imprenditoriale campano. A quanto sembra, il dialogo fra le due parti è cominciato piuttosto male-. Alla pretesa d~lle imprese locali di poter contare su un trattamento preferenziale nell'assegnàzione delle future commesse,. si contrappqne l'efficientismo dei dirigenti dell'IRI, nient'affatto- disposti a. subìre aggravi di cos_tiper fare della beneficenza agli .imprenditori napoletani. Né la situa- . ziòne potrà sbloccarsi facilmente senza un'efficace ed autorevole media- - zione. « C'è dunque bisogno d'una sede, di· un organismo, di un livello l Cfr,. s. PBTRICCIONE, S_tato e ragioni nella programmazione economica, Atti del Convegno organizzato dal CEST, Roma, 3-4 ottobre 1967. 51 B~bliotecaginobianco
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