Nord e Sud - anno XV - n. 100 - aprile 1968

· Antonio Rao Segue, sempre nella prima _parte, un rapido schizzo· dell'assetto territoriale regionale, accompagnato da alcune proposte d'intervento. Le rimanenti due parti sono dedicate, rispettivamente, ai singoli settori pro-duttivi e agl'impieghi sociali del reddito. Lo «. schema » si ap·re dunque con un esame delle co-ndizio·ni che possono assicurare uno sviluppo equilibrato dell'eco,no·mia campana nel quadro dello sviluppo del Mezzogio,rno e dell'intera economia nazio·nale. Si tratta, in sostanza, di un invito a non guardare alle prospettive della regione dal chiuso dei rispettivi municipi e a collocare, invece, ciascuna richiesta in un contesto ampio, meridio-nale e nazionale. Nella prospettiva di un sempre più completo inserimento della nostra economia nei mercati europei, e non solo europei, occo-rre che le attività produttive da promuovere nel Sud siano altamente competitive. A questo scopo si deve puntare su produzioni che oltre ad essere le più adatte ad innescare un meccanismo di sviluppo nella regione, servano nello stesso tempo a rafforzare la struttura economica di tutto il paese. Per raggiungere questo· risultato, osserva il piano, occorre qualcosa di più di generici inviti agli o-peratori. Sarebbe,' per esempio, necessario- che gli organi centrali della programm.azione definissero precise misure di politica economica generale, tali da assicurare effettive condizioni di convenienza alle imprese che decidano di impegnarsi in settori (come l'aeronautico), il cui sviluppo è ritenuto essenziale all'efficienza complessiva della nostra strutt,ura produttiva. Purtroppo, su tutto questo, lo schema non va al di là di alcune affermazioni generali, peraltro molto giuste. Quale po·ssa essere il ruolo della Campania, quali le possibili integrazioni fra le diverse « aree di svilupp·o globale», quali le forme di specializzazione da perseguire nella nostra regio-ne: sono tutte domande alle quali no-n è possibile rispondere all'attuale stadio d'informazione. Questa lacuna, che deve essere fatta risalire ai livelli superiori di programmazione., al programma econo-mico nazionale ed al piano di coordinamento degli interventi pubblici nel Mezzogiorno p·er il periodo '66-'69, ha ostacolato una formulazione veramente corretta deg1i o-biettivi di sviluppo dell'eco11omia campana. Per essere del tutto realistici e « congruenti » con gli sviluppi realizzabili nelle altre regioni del Sud, tali o-biettivi sarebbero dovuti risultare dalla « disag.gregazione » di _un « mo-dello strategico » relativo a tutto il Mezzogiorno (a sua volta coerente con gli orientamenti del programma nazionale). In mancanza di tale quadro di riferimento, la st~ada seguita per giungere ad una determinazione degli obiettivi di sviluppo della regione che non fosse arbitraria, è stata quella di costruire iJ « bilancio eco11044 Bibliotecaginobianco

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