Nord e Sud - anno XV - n. 100 - aprile 1968

Giuseppe Galasso scimento delle differenze esistenti fra qu·este forze, della loro · piena uguaglianza, indipendenza e autonomia, sul rifiuto di ogni ritorno· a forme direttamente o indirettamente centralizzate di direzione, sulla pratica del confronto- reciproco delle idee e delle posizio·ni e della reciproca critica sui punti di dissenso, senza che ciò comporti risentimenti, preoccupazioni di prestigio e tanto meno· rotture al livello _dei partiti e degli stati; dall'altro, sul criterio- che tali nuo·ve forme di collaborazione e di solidarietà debbono abbracciare semp·re più le forze che in Asia, in Africa, nell'America latina, e anche in Europa, si attestano su posizioni antimperialistiche e di classe e ricercano· forme originali e nuove per avanzare verso il so-cialismo » 50 • In tal mo·do il PCI si è trovato ad elabo·rare una dottrina dei rapporti interni al movimento comunista internazionale che è alquanto diversa da quella empiricamente assunta e mantenuta fin dopo la morte di Stalin. Essa parla oggi delle diversità tra i partiti co·munisti co,me oggetto di maggiore riguardo della loro unità; fa ·passare l'unità -delle forze genericamente ·« antimperialistiche » innanzi a quella delle forze strettamente e pro·priamente comuniste; rifiuta ogni prassi accentratrice e indica negli incontri e negli accordi bilatera 1 li e multilaterali lo- strumento migliore per mantenere quel grado di unità che è richiesto. dall'internazio•nalismo tradizionale, visto però ora più cq·me « solidarietà » che come istanza concreta di azione. Questa -dottrina presuppone naturalmente il giudizio sulla diversìtà delle esperienze storiche e dei quadri strutturali in cui il movimento comunista viene ad emergere; giudizio che il PCI ha più volte ripetuto. Ma essa è, stata anche elaborata - o, per lo meno, la .sua elaborazione è stata accelerata - in relazio·ne al contrasto cino-sovietico, e da questo punto· di vista p·uò essere .giustificato il rilievo che si tratti di una dottrina reticente. Essa, infatti, no-n ha finora fornito alcuna analisi della genesi, delle ragio·ni che hanno portato e dovevano (o non dovevano) portare a quel contrasto, recepito come un dato di fatto che è oggetto di constatazione o di dep•recazione. E, conformemente a questo difetto di analisi, lo stesso rifiuto di partecipare ad ,iniziative giudicate capaci di peggiorare la situazione (conferenze, dichiarazio·ni etc.) assume più il carattere di· un espediente che quello di un principio tattico dedotto da una chiara visio-ne strategica del problema. rutto ciò appare più chiaro se si osserva che anche l'analisi dello stalinismo dichiarata nei documenti ufficiali del PCI risulta più energica e approfondita rispetto all'analisi delle fratture subentrate nel campo so XI Congresso, cit., pp. 700-701. 30 Bibliotecaginobianco

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