I I Le tappe ideologiche del PCI intellettuali come Furio Diaz, politici co-me Antonio Giolitti, operai · come Valerio Bertini 45 • Co·me· d'altro·nde era preventivamente sicuro, né, la Dichiarazione pro·grammatica~ né le Tesi del congresso fecero alcuno· spazio a queste voci (poi tradottesi anche in distacchi dal partito) e la linea T'ogliatti fu fedelmente seguita nell'una e nelle altre. Nei congressi successivi essa è stata sostanzialmente proseguita e ribadita, ma anche lentamente sviluppata. Il 9° co·ngresso·, da un lato, dichiarava definitivamente chiusa la discussione sui fatti del 1956 («nell'ordine politico, i paesi socialisti offrono oggi tutti un quadro di _crescente _solidità interna e di sviluppo democratico. Le scosse del 1956 e le loro conseguenze so·no state superate. Il potere è saldamente tenuto dalla c1 lasse operaia, che assicura a tutti i lavoratori la partecipazio·ne alla direzione politica senza alcuna discriminazio·ne. La democrazia si sviluppa, sia nelle forme tradizionali, sia nelle forme dirette e specificamente socialiste che rig.uardano in particolare la elabora.zio11e degli indirizzi economici produttivi e il controllo della loro realizzazione ») 46 ; dall'altro lato, ribadiva, senza sostanziali mutamenti, la dottrina dell'autonomia nell'unità. La polemica veniva ora portata, da una parte, contro « l'attacco· revisionista » e, dall'altra parte, contro « tutte ·1e forme di schematico dottrinarismo·, le resistenze e le abitudini settarie, che impediscono di adeguare l'azione dei partiti alle svolte della situazione e di svilupparsi come grandi partiti di massa e nazionali ». Incondizionata era, infine, l'accettazione della « storica Dichiarazione del no·vembr_e 1957 », co-n la quale si riteneva che i p•artiti comunisti avessero « solennemente riaffermato la loro unità ideologica e politica », esponendo « la piattaforma generale di un movimento· che in o·gni paese deve trovare le sue fo-rme originali di sviluppo auto·nomo, conforme alle condizioni storiche, alle tradizioni, alle esigenze, alle situazio·ni concrete » e stabilendo ·che « in questo spirito lo scambio di esperienze, le discussioni e le critiche recip·roche fra i partiti ca-munisti devono essere allargati e approfonditi e le forme .di collabor~zio-ne fra partiti o anche fra gruppi di p•artiti debbono e possono moltiplicarsi » 47 • A sua vo1 lta il 10° congresso, richiamandosi - oltre che alla Dichiarazione del novembre 1957 - an·che alle risoluzioni della confere·nza di diciassette partiti comunisti europei tenuta a Roma e di quella· degli ottantuno partiti comunisti rappresentati a Mosca nel 1960, affermav.a che <~ nell'ambito della linea fissata da questi documenti è necessario · che ciascun partito si muova in modo autonomo» conformemente « alle 45 Cfr. i loro discorsi in VIII Congresso, cit., p. 131, p. 169 e p. 229. 46 Cfr. la precedente nota 40. 47 IX Congresso, cit., voi. II, pp. 243-244. , 27 Bi biiotecaginobianco
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