, , I I Le tappe ideologiche del PCI degli interessi della nazione, non (avrebbe· combattuto) mai una guerra al servizio dell'imperialismo americano, di aggressione co,ntro l'Unione Sovietica, contro i paesi di nuova democrazia» 38 : fece, cioè, una riserva formale e sostanziale assai rilevante sull'accettazio 1 ne, da parte del PCI, della politica estera che una maggioranza, pur demo:craticamente governante in Italia, avesse condotto nel futuro in disaccordo col suo partito. Dop·o il 7° congresso si è avuto· l'intervallo congressuale postbellico più lungo del PCI, perché 1'8° congresso fu tenuto nel 1956, solo1 cinque anni dopo; e no·n c'è dubbio, che fu questo il periodo in cui il « togliattismo », se così si p·UÒdire, assunse anche ideologicamente, oltre che organizzativamente, la veste e i colori di uno stalinismo minore, il cui manifesto può forse essere considerato il discorso che Togliatti stesso pronunciò in commemorazione di Stalin alla Camera dei deputati nel marzo 1953. Gli avvenimenti russi, polacchi e ungheresi del 1956 provocarono però nel PCI una discussione che non poté non concentrarsi proprio sul tema dei rapporti interni al movimento comunista internazionale, poiché in esso veniva a risolversi, in ultima analisi, per molti suoi aspetti, la questione dello stalinismo. La discussion•e fu abbastanza ampia ed ebbe consegu·enze non trascurabili, in term.ini di defezioni e allontanamenti, specialmente tra gli intellettuali del p·artito. Nel complesso, tuttavia, il partito si allineò ancora una volta sulle direttive togliattiane, di cui le Tesi •dell'8° congresso furono un'eco fedele. Togliatti accettò preliminarmente, nella relazione al congresso, la denuncia dello stalinismo fatta al XX Congresso del PCUS. Avanzò, tuttavia, una riserva sul fatto che era « rimasto in ombra un punto. di grandissima importanza, sia teorica che pratica »; e cioè che « quegli errati indirizzi politici, che il congresso denunciava, non soltanto non erano mai stati compatibili coi no·stri princìpi e coi nostri pro·grammi, non soltanto avevano arrecato danno alla costruzione della società socialista, ma un danno ancora più grave p·otevano arrecare e arrecavano n·el momento in cui si è passati, dalla costruzione ed esistenza del socialismo -in un paese solo, alla esistenza di un mondo socialista, costituito da un sistema di stati ». In tal modo, egli proseguiva, « si rimaneva nell'ambito della drammatica segnalazione postuma della ab.errante natura e delle colpe di un dirigente anziché ricercare quali erano le deformazioni prodottesi e da correggersi nell'ordinam·ento, politico da ~ I vi, p. 336. 23 B.iblio·ecaginobianco
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