Nord e Sud - anno XV - n. 100 - aprile 1968

I I Le tappe ideologiche del PCI lin, è la condizione e la fonte dei trionfi dell'Unione Sovietica ». Peraltro, Togliatti aggiungeva di non poter « dare l'Unione Sovietica come esempio all'Italia, perché l'unità del popolo che esiste nell'Unione Sovietica ha come sua condizione gli stessi ra:pporti sociali nuovi che esistono nella Russia, e che sono, dal punto di vista materiale e morale, i più avanzati. Qui non siamo ancora arrivati a u.n tal punto». L'esempio dell'Unione Sovietica doveva perciò servire ad « incitare tutti i buoni italiani, per lo meno, a una più grande concordia e a un più generoso spirito di sacrificio ». Sempre nello stesso discorso si riconosceva ancora che non si poneva « agli operai italiani il problema di fare ciò che è stato fatto in Russia»; e si avanzava un netto ed esplicito impegno del PCI a lottare, dopo la guerra, per « creare in Italia un regime democratico e progressivo» non basato << sulla esistenza o sul dominio di un solo partito » 33. In sostanza, il pro·blema del modello sovietico veniva, da un lato, soddisfatto con la collocazione di esso al più alto grado gerarchico di sviluppo politico e so·ciale dell'umanità contemporanea; e, dall'altro lato, invece, eluso, perché l'indicazione dei compiti riservati al partito in Italia era raccordata ad una strategia di « vie nazionali» non dichiarata nelle ragioni critiche che la fondavano, ma semplicemente enunciata, quando era enunciata, come constatazione empirica di una necessità o di una oppo·rtunità, secondo 1 il rilievo ~he Togliatti stess9 faceva nella sua relazione all'8° congresso del PCI. Pro-babilmente il discorso dello stesso Togliatti pronunciato alla conferenza o,rganizzativa tenuta a Firenze nel gennaio 1947 contiene il testo più avanzato verso l'aperta e critica fondazio.ne di una strategia delle « vie nazionali » che sia dato ritrovare nella documentazione ufficiale del PCI prima del 1956. « L'esperienza internazionale», egli osservò allora, « ci dice che nelle con~izioni attuali della lotta di classe nel mondo intero, la classe operaia e le masse lavoratrici di avanguardia possono trovare, per arrivare al socialismo -- cioè per arrivare a sviluppare la democrazia fino al limite estremo, che è precisamente quello del socialismo -- strade nuove, diverse da quelle, per esempio, che sono state seguite dalla classe operaia e dai lavoratori dell'Unione Sovietica ». Qui Togliatti portava l'esempio della Jugoslavia: « regime democratico avanzato, il quale si sviluppa nella direzione del socialismo», ma senza. dittatura del proletariato e Soviet, con «forme nuove di organizzazione del potere che si potrebbero tradurre nella formula generale di democrazia popolare» e con «organismi nuovi, creati attraverso la lotta di liberazione nazionale, i quali servono alle grandi masse popolari per esercitare la loro sovranità». Seguivano alcune altre considerazioni sulle differenze italiane rispetto alla Jugoslavia anche per quanto riguardava la lotta di liberazione e le conseguenze che essa avrebbe potuto avere in Italia rispetto a quelle avute in Jugoslavia. Infine, si riaffermava che « in ogni paese in rapporto con le diversità di sviluppo del capitalismo, in rapporto con le tradizioni e le caratteristiche nazionali, e in rapporto anche con la posizione che questo paèse ha avuto nel corso della 33 Cfr. P. TOGLIATTI, La politica di unità nazionale etc., cit., pp. 42-43 e pp. 20-21. 21 8.._bl.iotcag.inobianco

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