Lettere al Direttore tale esigenza è stata già tradotta in un ùnpegno di carattere legislativo. Non si vede, in genere e relativamente anche al Mezz(!giorno, co·me possano sussistere - tra il programma econon1ico naZ:ionale e la programmazione esecutiva - due altri livelli e tempi di programmazione, essendo per legge al C.l.P.E. attribuito il compito di coordinare l'attività della pubblica am1ninistrazione e degli enti pubblici al fine dell'attuazione d'el programma econornico nazionale. Né credo che ci si possa ritenere soddisfatti del tipo di coordinamento attuato in passato nel Mezzogiorno, i cui limiti appaiono chiaramente nel vigente piano di coordinamento degli interventi (ordinari e straordinari). b) Anche nel caso delle tesi più radicali, cioè di quelle che prevedono una pura soppressione del Comitato dei Ministri per il Mezzo-giorno, piuttosto che una articolazione interna del C.I.P.E., non mi sembra che si intenda prop'Orre la soppressione della figura d'el !Vlinistro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno. Anzi, per la via indicata, si intende rafforzare il potere e le funzioni di indirizzo politico-amministrativo del Ministro stesso, evitando la confusione che ingenera necessariamente la duplice figura di Ministro e di Presidente del Comit.ato dei Ministri per il Mezzogiorno, ed impedendo efficacemente che gli enti operativi - di carattere straordinario - di fatto surroghino le suddette funzioni di indirizzo·. e) In genere non viene proposta .la soppressione della Cassa per il A1ezzogiorno, se non in una prospettiva di lungo perio·do, secondo la quale 111i sembra legittimo ipotizzare una progressiva riduzionè dell'intervento straordinario, parallelamente all'eliminazione dello squilibrio storico che ha caratterizzato e caratterizza ancora l'economia meridio·nale. In realtà il problema che en-1erge dalla recente esperienza, che investe il breve periodo e non si può eludere, è un altro: è quelto di una ristrutturazione della Cassa per il Mezzogiorno, che affidi a questa compiti e modalità di azione nuove, di carattere in1prenditivo, coordinate effettivamente a 11ormali - e tuttavia efficienti - funzioni delle Amministrazioni ordinarie, e rispondenti agli obiettivi e agli indirizzi della programmazione economica nazionale. Annesi osserva che nep·pure il legislatore ,del 1965 ha trasformato la Cassa per il lvlezzogiorno in un « ente gestore»; ma se questa interpret_azione è esatta, il pro-blema non si eliniina, anzi si propone, pure sul piano legislativo; invero detta interpretazione è solo parzialmente fondata, e comunque deve tenere conto del fatto che · la legge n. 717 del 1965 ha attribuito alla Cassa per il Mezzogiorno il compito di curare il rispetto délle niodalità di realizzazione degli interventi (compito di cui occorre precisare il reale contenuto operativo), la potestà di surrogare l'attività di organismi locali aventi competenze esecutive, la possibilità di avere partecipazioni azionarie e di gestire anche opere infrastrutturali. Oltre a queste considerazioni, è da osservare che si po·ngono problemi ( quali quelli della difesa e della sistemazione del suolo) che, come la recente esperienza ha manifestato, interessano con estrema gravità tutto il territorio nazionale: problemi che non possono non essere ricondqtti alle co1npetenze 126 Bibliotecaginobianco
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