Nord e Sud - anno XV - n. 100 - aprile 1968

.. I Recensioni difendersi dalle richieste dei consumatori della massa. La manipolazione si estende progressivamente a zone prima lasciate alla privacy dell'individuo o del grup,po; l'isolamento e il carattere amorfo dei rapporti sociali minaccia costantemente la libertà individuale; le comunicazioni tra i singoli passano con frequenza sempre maggiore attraverso il monopolio delle élites; la società, atomistica ed alienata, è sempre più disponibile a nuove ideologie e sempre più vulnerabile a nuove forme di totalitarismo. Così stando le cose, « la società del consenso è la società del consenso dei giganti e attraverso i giganti»: la volontà dei singoli trova sbocco: nella realtà ed è inserita nel circuito delle idee solo se rientra nel sistema o si limita a solleticarne la potenza con critiche innocue; il dissenso delle minoranze trova credito solo nella misura in cui non compromette l'esito della maggioranza ed assicura, con la sua presenza, un paravento democratico alla dittatura delle élites. Le nostre strutture politiche, formalmente ineccepibili e decoro,sissime nei loro blasoni costituzionali, « di nome e nell'organizzazione formale sono liberali e democratiche, ma di fatto sembrano impegnate a prosciugare la denìocrazia liberale del suo co•ntenuto ... Esse si fondano sulla prosperità n1ateriale, e al di là di questa, cosa ancor più importante, sulla noia, sull'apatia, sull'accettazione passiva, sul tacito accordo di non discutere questioni potenzialmente capaci di ' dividere': su ciò che ancora bisogna chiamare conformismo ». La conseguenza più grave va rintracciata nella perdita dell'utopia, dell'aspirazioine ad una società miglio,re: « Nella stragrande maggioranza, sia1110 del tutto soddisfatti della bruttezza delle nostre città, dello spreco che . domina la nostra economia, dell'allegra incompetenza dei nostri leaders, della mancanza di significato del dibattito pubblico, della generale insensibilità per il soverchiante perico,lo di distruzione totale cl1e ci minaccia. Con la visione abbiamo perso• ancl1e la capacità di indignazione, la capacità di provare un'ira cos1nica per ciò che vediamo accadere intorno ». Come si vede, si tratta di un'analisi lucidissima - di cui auspicl1iamo con interesse il seguito - condotta sul filo di un discorso che, se occorre, sa discostarsi dalla pura logica per acquistare vivacità e vigore esprimendosi in termini di valori, e che, comunque, assume un significato incontestabile soprattutto oggi, alla prova dei tragici sbocch.i della guerra, contro• i quali la società di massa non sa trovare i controlli necessari, coincidendo sempre più fedelmente con le pessimistiche previsioni con cui i critici democratici vanno mettendoci in guardia da decenni. E, alla fine di una ricerca così preziosa, Mannucci avanza proposte altrettanto suggestive per uscire dalle strettoie di quella grigia società futur:a in cui, secondo Clark Kerr, presidente della ribelle università di Berkeley, « una benevola burocrazia politica e una benevola oligarchia economica si accoppieranno con le masse tolleranti; amministratori di professio·ne guideranno ogni manifestazione della vita organizzata con i metodi manageriali dell'industria » e dove « la gran massa deve essere alfabeta per poter ricevere le istruzio·ni, seguire le indicazioni e conservare la documentazione ». 115 Bibliotecaginobianco

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