Nord e Sud - anno XV - n. 100 - aprile 1968

Domenico De Masi la società di massa coincide .sempre con la società moderna in genere e con la società americana in particolare; mentre per Kornhauser società di massa non è uguale né a proletariato, né a società m9dema· in genere né a società totalitaria. Tuttavia le affinità che uniscono i quattro giustificano di gran lu11ga una loro contrapposizione, in blocco, ai critici della società di massa. In che cosa consiste, dunque, questa società e quali ne so-no i pregi? Shils so,stiene che essa va identificata nel tipo di società che, dopo la· prima guerra mondiale, è andata affermandosi sop,rattutto negli Stati Uniti ma anche in Inghilterra, in Francia, nell'Italia Settentrionale, nell'Europa nordoccidentale, nel Giapp·one e via via in alcuni paesi dell'Europa centrale, orientale e del terzo mondo. Questa società industrializzata o in via di rapida industrializzazio,ne è « di massa » nel senso che ha consentito alla massa dei cittadini di incorporarsi nella cosa p-ubblica e nella gestione del potere in una misura mai realizzata prima d'oggi. In essa il cittadino è più solidale con la collettività e si sente più affine ai suoi concittadini; l'autorità ha perduto ogni carattere carismatico; la tradizione esercita la sua influenza in forme più aperte ad interpretazioni divergenti; i singoli godono di mag.giore dignità; le minoranze, i giovani, le donne acquistano maggior risalto nel contesto sociale; la « civiltà·» si trova realizzata più· pienamente grazie a forme di avanzato egualitarismo morale; la cittadinanza effettiva coincide co·n tutta la po.polazione adulta; la tecnologia ha liberato l'uomo dalla fatica fisica fornendogli nuove risorse « grazie alle quali sono diventate p·ossibili nuove esperienze sensoriali, di convivialità e di introspezione »; le capacità conoscitive, estetiche e morali degli individui sono libere di realizzarsi, affrancate ormai dal gio,go della tradizione, della scarsità e dell'autorità; la partecipazione al potere è assicurata grazie _alla richiesta di consenso alle decisioni. Secondo Shils, « è opportuno correggere l'idea completamente erronea che il ventesimo secolo sia un'epoca di· grave 'deterioramento intellettuale, e che tale preteso deterioramento sia il prodotto di una ' cultura di massa ' che sarebbe prerogativa di questo sfortunato secolo. La ' cultura di massa ' è invece meno dannosa alle classi inferiori di quanto non lo fosse la dura e penosa esistenza dei secoli precedenti. Solo l'attaccamento frustrato ad un impossibile ideale di perfezione umana, .e il disgusto per la propria società e per gli esseri um_ani così com'essi sono, possono oscurare tutto questo. Il vero male non st_a nella ' cultura di massa', ma negli stessi intellettuali». Intellettuali che, in ultima analisi, derivano tutti la loro posizione dal marxismo, dalla psicoanalisi, dall'esistenzialismo-, e vanno individuati nella scuola di Francoforte (Marcuse, Fromm, ecc.) o ·nei suoi seguaci americani (Mc Donald, van den Haag, Rosemberg, ecc.) le cui concezioni risultano sempre inquinate da « un sentimento romantico più o meno latente, una carica emotiva esagerata che oscura, fra l'altro, il senso storico». · Secondo Bell, « anche ammesso che la ' società di massa' sia fatta a compartimenti stagni, e che sia superficiale sul piano dei _rapp,orti perso·nali, transitoria, sp-ecializzata, utilitaria, co-mpetitiva, tutta orientata verso le cose, nobile e affamata di -prestigio sociale, è doveroso mostrare ·anche l'altra 112 ·-... BibliotecaginobianGo

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