Nord e Sud - anno XV - n. 100 - aprile 1968

Boullé - Bouvier - Elsner - Moore zione di opposizione a .quella che essi ch~amano l'adesione inco-ndizionata al MEC. Quando, il 20 maggio, si procede al voto sulla mo,zione governativa a favore dell'adesione, 35 membrì dell'àla sinistra del partito votano• co1 ntro, e altri 45 si astengono. Il che significa che quasi un terzo dei deputati laburisti disappro-va la politica del governo. Il risultato sorprende Wilson, che credeva di avere un ap·poggio maggiore all'interno del suo partito, ma la tendenza si conferma nei mesi successivi. Da un lato, due ministri laburisti si dimettono a causa della politica europea del governo,, •ed è certo che altri loro colleghi disappro,vano tale politica;· dall'altro• lato, il voto al Congresso laburista di Scarboro-ugh nell'ottobre del 1967 '- che vede metà dei laburisti in co-ntrasto co·n la politica del governo - dimostra ch·e le riserve avanzate da un'importante minoranza del partito rimangono immutate. Malgrado le riserve laburiste, tuttavia, l'atteggiamento dei partiti politici inglesi è in complesso largamente europeista: il 10 maggio- la Camera dei Co-muni approva la domanda di adesio-ne alla Co,munità co·n 488 voti contro 62, e 45 astensioni. I gruppi di pressione. - È evidente che, per le trasfo,rmazioni socioecono-mich·e che essa implica, l'adesione della Gran Bretagna alla Co-· munità costituisce una fonte di preoccupazione per i v-ari gruppi di pressione britannici. Nel 1967 gli industriali inglesi prendono posizio 1 ne a favore dell'integrazione inglese con l'Europa dei Sei, così co-me era accaduto nel 1962. Spontaneamente, nel 1965 la Confederation o-f British Jndustries aveva creato- una Co,mmissione composta di 24 membri, con l'incarico di sondare l'opinione degli ambienti industriali e le co-nseguenze di una eventuale adesione. Nel suo rapporto, la Co,mmissione concludeva che l'adesione sarebbe sta,ta· vantaggiosa e propo-neva un programma di azione p-er l'industria britannica e per il go.ve-mo, al fine di preparare l'economia britannica a quella eventualità. Un sondaggio rivelò che il 91 % delle 1500_ imprese consultate era favorevole alla candidatura britannica. Queste iniziative della C.B.I., la campagna condotta dai suoi dirigenti e dai dirigenti di grandi società come la Imperial Che1nical _ lndustries e la Unilever, permettono di collocare gli industriali inglesi tra coloro che hanno influenzato la decisione governativa di presentare alla Comunità la candidatura britannica. I sindacati, al contrario, h·anno assunto nei confronti del Mercato comune un atteggiamento reticente. Da una posizione nettamente antieuropea, si sono evoluti gradatamente verso l'approvazione della candidatura,· ma senza entusiasmo. Le riserve di alcuni dirigenti sindacali come George Woodcock, presidente del Trade Union Co,ngres·s o Frank I 104 Bibliotecaginobianço \

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