Nord e Sud - anno XV - n. 100 - aprile 1968

.. I I Gli american,i di fronte al Vietnam e di gran lunga più vitale. Pensare che « i vietnamiti non com.unisti possano assumere un ruolo di primo piano nella discussione per un accordo negoziato e facciano sentire, in concorrenza con il FNL, la loro forza e la loro influenza per la leadership futura del paese » 24 , è poco realistico·. Quella. eh-e alcuni esperti di problemi vietnamiti chiamano volentieri la « terza. forza », non ha la millesima parte del prestigio morale e politico del Fronte Nazionale di Liberazione. Semmai, il problema è quello· dei rapporti esistenti all'interno del Fronte tra il partito co·munista propriamente detto (il Partito Rivoluzionario del Popolo) e le altre forze che ne .fanno parte. Ma anche in questo- caso - se l'esperienza della prima guerra d'Indocina insegna qualcosa - gli americani non devo.no farsi sov·erchie illusioni. L'esame dei rapporti di forza all'interno del Fronte è nettamente favorevole al partito comunista. I comunisti sono perfettamente organizzati. I loro eventuali avversari non lo so1 no affatto e sono· per lo. più disuniti. I comunisti possiedono un'ideolo.gia dinamica e tecniche sperimentate per la conquista del potere. Tutte le garanzie legali di questo mondo non potranno impedire agli eredi vietnamiti di Lenin di agire secondo un certo tipo di prassi dell'azio.ne politica e di organizzare il tipo di le·galità co-nfo,rme alle loro concezioni della democrazia e dello Stato. Non si possono imporre i princìpi della democrazia liberale in un paese in cui la tradizione liberale non è mai esistita e in cui le forze politich•e dominanti non hanno alcuna intenzio·ne di accettare quelle che negli Stati Uniti e in altri paesi dell'Occidente sono- le regole del gioco. Gli americani devono quindi rendersi conto di una cosa: che un gov·erno di coalizione tra comunisti e non comunisti ed un Vietnam neutrale possono essere una soluzione, ma non la sola soluzione possibile. Se voglio·no essere realisti devono anzi accettare l'idea che, conclusa la fase di transizione successiva alla cessazione delle ostilità, conclusa la fase dell'amministrazione pro,vvisoria, ritirate le loro truppe e le loro basi, il Vietnam diventerà un paese comunista: con determinate conseguenze sul piano interno e su quello internazionale. Per molti di lo·ro questo può sembrare inaccettabile. Molti si domanderanno perché tanti giovani americani sono morti e penseranno ch·e tanta ricchezza è stata spesa per niente. Molti ·dubiterar;mo, della forza e della grandezza del lo,ro paese. Altri si domanderanno· se il pre- . stigio degli Stati Uniti non sia stato compro·messo per sempre. « Ma il prestigio di una nazione», scrive Hans J.. Morgenthau, « non è condi23 Robert -F. Kennedy: Vogliamo un mondo più nuovo, Garzanti, 1968, pp. 275 e 278. 24 Robert F. Kennedy: ibidern, p. 276. 101 Bibljotecaginobianco ..

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