I Gli americani di fronte al Vietnam comunisti soltanto là dove questi governi sono al servizio di tale potere,( ...). È forse giustificato dal punto di vista ideologico, ma pazzesco sul piano militare e politico, o,pporsi ad un governo comunista per la sola ragione che è comunista, e fornire il nostro aiuto- ad un go,verno no·n co-munista, senza riguardo alle sue relazioni con l'Unione Sovietica e la Cina» 20 • Questo non è soltanto il punto di vista di un intellettuale. « Nel Vietnam », ha scritto recentemente il generale James Gavin, « è la g.uerra che costringe il FNL a dip-endere da Hanoi e Hanoi a dipendere dalla Cina e dall'URSS. Questo compro-mette non soltanto le speranze di pace, ma anche l'indipendenza delle misure che prenderà il FNL quando, la pace sarà co-nclusa. In questo· modo la nostra azione' militare tende a rafforzare proprio quel co•munismo monolitico che noi volevamo distruggere entrando in g11erra » 21 • Se gli Stati Uniti accettano il principio che la costituzio·ne di un Vietnam unificato- go·vernato dai comunisti non sarebbe un avvenimento catastrofico per i loro1 interessi nell'Asia Sud Orientale, la soluzione della crisi vietnamita, cioè la liquidazione delle loro posizioni militari in questo paese, deve diventare l'obbiettivo prioritario della loro azione politica. A questo punto il vero problema consiste nell'esco-gitare una far., mula che permetta al governo di Washingto-n di andarsene senza « perdere la faccia», nell'organizzare una operazione di sganciamento che sia il più indolore possibile, una operazione di sganciamento tecnicamente ben congegnata, capace di salvaguardare il prestigio· internazionale degli Stati Uniti e di evitare gro,ssi traumi all'opinio·ne pubblica • americana. La soluzione più coraggiosa dei problemi militari relativi ad una politica di disimpegno, è quella che, articolata in 4 punti, è stata avanzata nel 1965 dal generale Gavin co•n la sua strategia delle « enclaves »: primo, concentrare le truppe americane nei centri dotati di un sistema completo di servizi logistici; secondo, puntare esclusivamente sul controllo delle zo,ne circostanti tali centri; terzo, lasciare ai Vietcong il co-ntrollo del resto- del territorio; quarto, ridurre progressivamente il numero degli effettivi ed adeguarlo ai nuovi - limitati - obbiettivi strategici. Una volta adeguato· il dispositivo militare alle nuo·ve esigenze strategiche, si tratta di mettere in moto, il meccanismo della sua liquidazi<?ne definitiva. Il punto su cui tutti gli esperti sono praticamente d'accordo è che 20 Hans J. Morgenthau: The Realities of Contçiinment, nel « The New Leader» dell'8 giugno 1964. 21 James M. Gavin: Les USA peuvent quitter le Vietnam, nel « Le Figaro littéraire » dell'll-17 marzo 1968 (dal libro Crisis Now dello stesso autore). 99 B•ib.liotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==