Nord e Sud - anno XV - n. 100 - aprile 1968

.. Massimo Galluppi sicuro che nelle circostanze attuali, l'ombra della Cina che co·pre la parte no,rd del continente, si allungherebbe fino a co1 prire tutto- il Sud Est Asiatico• » 19 • In realtà non vi è nessun elemento per credere che un Vietnam governato· dai comunisti sarebbe soltanto un docile strumento nelle mani di chi go•verna a Pechino. Il nazionalismo vietnamita ha dato· sufficienti prove di sé perché si po-ssa dubitare della sua forza. L'esperienza dell'Europa Orientale insegna che la comunità ideo1ogica non è in grado di annullare le particolarità nazionali e che nel mo-ndo co·munista di oggi gli interessi nazionali dei singoli Stati hanno modo di esprimersi abbastanza liberamente. Non bisogna poi dimenticare che in p·assato il patriottismo dei vietnamiti si è esercitato. pro·prio contro· i cinesi. Nel 111 avanti Cristo· la dinastia cinese degli Han fece del Vietnam un protettorato e poi una provincia (42 d.C.) del Celeste Impero. Per più di dieci secoli il popolo vietnamita fu co1stretto a subire l'amministrazione cinese fino ad assimilarne la cultura -ed il tipo di organizzazione sociale e politica. Ma la dominazione cinese non fu mai veramente accettata e dopo diversi tentativi falliti e soffocati nel sangue, finalmente nel 939 dopo Cristo il Vietnam riuscì a co-nquistare la sua indip·endenza. I vietnamiti, insomma, hanno· preso coscienza della loro identità nazio~ nale nella lotta co-ntro ·1a volontà dominatrice degli Imp~ratori cinesi e fino alla colonizzazione francese, avvenuta nella seconda metà del secolo XIX, è dalla Cina che so·no• venute le minacce più gravi alla loro integrità politica e territoriale. È difficile credere che i dirigenti di Hanoi, che per oltre quarant'anni hanno combattq.to per l'indipendenza nazionale - raccogliendo, in questo senso, una tradizione affermatasi in venti secoli di storia del loro paese -, sarebbero disposti ad accettare la « protezione » di Pechino- più di quanto si siano dimostrati disposti ad accettare quella di Parigi o di Washington. In realtà, è molto• probabile che dal punto di vista del contenimento della pressio•ne cinese nel Sud Est Asiatico-, un Vietnam comunista, stabile all'interno, compatto dietro una classe dirigente dotata di grande prestigio e co:sciente della pro-pria forza, sia molto più funzionale di u11 Vietnam debole, diviso, go-vemato a sud da un potere instabile e a nord da uomini che nella tensione continua e inso·ddisfatta dello. « scopo nazio-nale )> (la riunificazione del paese) sono costretti a stringere invece che allentare i legami militari, eco-nomici, politici ed ideo-\ogici con il governo di Pechino. « Il nostro interesse nazionale», scrive H·ans J. Mo-rgenthau, « richiede il contenimento del potere rus~o e cinese, e richiede che noi ci o-pponiamo militarmente e politicamente ai governi 19 In « Notes et Etudes àocumentaires », 1966, nr. 2281, pp. 13-14. r • I 98 Bibliotecaginobianco

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