Nord e Sud - anno XIII - n. 80 - agosto 1966

Ignazio Weiss non è ancora esauriente perché in certi casi l'inserzione può esercitare completamente la propria influenza senza che la per~ona colpita sia ' lettore' della pubblicazione nel senso stretto del tern1ine; vedi il caso delle inserzioni che generalmente vengono fatte sul retro delle riviste. In altri casi l'inserzione, per essere efficace, esige una con1pleta attenzione da parte dell'individuo ed è probabile che ciò si verifichi solo quando egli legge realmente la pubblicazione in cui l'inserzione è contenuta. La definizione di 'lettore', in questa indagine, può essere così formulata: si considera ' lettore ' anche quella persona che si è limitata a sfogliare una pubblicazione ». Un secondo problema 1netodologico che si è dovuto affrontare, è stato quello di definire « una tecnica di rilevazione capace di garantire, nell'ambito della suddetta definizione di lettore, la massima esattezza delle risposte degli intervistati. È noto a chiunque abbia una certa esperienza in fatto di ricerche sociali, che esistono due opposte cause di errore sistematico: a) le persone non riescono a ricordare con la precisione dovuta i particolari di certi fatti, anche recenti, e di conseguenza omettono di riferirli all'intervistatore; b) talvolta esiste una tendenza da parte degli interessati a dichiarare di aver fatto qualcosa che in effetti non è stato fatto. Questo atteggiamento spesso si manifesta attraverso la proiezione nel tempo di un fatto reale, che viene così a cadere entro il periodo in esame. Le cause che lo detenninano sembrano essere soprattutto il desiderio di apparire come utile collaboratore, eventuali ragioni di prestigio oppure una inconscia identificazione di certi eventi avvenuti nel passato con il ten1po più recente: Una buona tecnica per la rilevazione del fatto 'lettura' deve pertanto impiegare adeguati procedimenti per stimolare la memoria e, nello stesso tempo, riuscire a concentrare entro particolari domande del questionario, predisposte allo scopo, la tendenza degli intervistati a fornire informazioni non esatte ». Queste, in sostanza, le considerazioni metodologiche della prima indagine UPA svolta nel 1958 sui lettori dei quotidiani. Vediamo ora la metodologia usata nella più recente indagine eseguita dalla Pietro Gennaro e Associati su due quotidiani del Mezzogiorno: il « Mattino » di Napoli e la « Gazzetta del Mezzogiorno » di Bari. L'obbiettivo generale di queste due indagini, effettuate nel 1965, riguarda la raccolta di dati e infonnazioni atti a qualificare, dal punto dì vista pubblicitario, i due quotidiani. « Per l'individuazione dei ' lettori', tenendo conto delle caratteristiche proprie dei 'media' in esame e delle finalità dell'indagine, ci si è avvalsi di due metodi abitualmente impiegati in indagini sulla lettura: il metodo della dichiarazione di lettura e il metodo dell'accertamento di lettura. Secondo il primo metodo 92 BibliotecaGino Bianco

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