La ribellione romena erano -, imponendo, anche sul piano materiale, un pesante tributo di pace. Alla fine della guerra, valendosi dell'accordo Molotov-Ribbentrop del 1939, l'URSS ha incorporato nel suo territorio - con il nome di. Repubblica Socialista Moldava - alcune regioni romene sia per tradizione di lingua, sia per composizione etnica: 44.288 chilometri quadrati di territorio della Bessarabia e 10.437 chilometri quadrati di territorio della Bucovina settentrionale. Con le riparazioni di guerra (secondo valutazioni americane, circa due miliardi di dollari), con le spese di occupazione (l.785 milioni di dollari al 1° giugno del 1948, 1'84% del reddito· nazionale in quegli anni), con le requisizioni su vasta scala (gran parte degli impianti industriali, del n1ateriale ferroviario, delle macchine agricole, delle riserve di cereali e del patrimonio zootecnico allora esistente), con la costituzione di « società miste» nelle quali percepivano fino al 50% degli utili esenti da ogni imposizione fiscale, i russi hanno, per alcuni anni, letteralmente « atterrato » l'economia romena. Tale stato di cose era destinato a mutare con il passare del tempo. Tuttavia, per oltre un decennio l'intera comunità nazionale romena ha dovuto sopportare il peso materiale e morale della presenza russa. Per la sua natura oppressiva, questa presenza ha lasciato dietro di sé un cumulo di rancori che non potevano essere facilmente dimenticati, tanto più che non costituivano un fatto nuovo, ma si inserivano nella tradzione di sfiducia e di risentimento dei popoli balcanici nei confronti dei loro più potenti vicini. · Tenuto conto del con1.portamento sovietico e delle tradizioni politiche e culturali romene, la campagna antirussa che si è sviluppata negli ultimi anni (rivendicazioni sulla Bessarabia, boicottaggio degli istituti di cultura sovietici, soppressione dei no1ni russi delle strade, abolizione del russo come lingua obbligatoria nelle scuole ecc.) appare, quindi, come qualcosa di perfettamente Jogico. Resta da vedere quali sono le forze poli ti che che comandano il gioco e se non vi siano al tre ragioni - più sottili - ad ispirarne l'azione. Da questo punto di vista, si tratta soprattutto di rilevare in quale misura il sentimento popolare o la volontà dei gruppi dirigenti abbiano contribuito a fissare gli avvenimenti nella loro prospettiva attuale. Data la scarsa flessibilità delle strutture di potere esistenti nei paesi comunisti, non è il caso di insistere troppo sull'importanza· delle spinte provenienti dalla base del sistema nella determinazione della politica elabo., rata al vertice dagli organi di governo. Nel caso della Romania, non si può naturalmente escludere che i quadri superiori del partito comunista abbiano voluto conformare la loro politica alla volontà collettiva. Ammesso che il sentimento antirusso avesse un effettivo peso politico e presen85 BibliotecaGino Bianco
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