Nord e Sud - anno XIII - n. 80 - agosto 1966

Venti • anni di repubblica di Giuseppe Galasso Quanti sono i regimi che, dalla rivoluzione francese in poi, hanno superato, nell'Europa contemporanea, il traguardo della durata di un ventennio? Non lo superarono, in Francia, né il primo Napoleone, né i Borboni restaurati, né Luigi Filippo, né l'impero di Napoleone III, né la Quarta Repubblica; in Germania né la repubblica di Weimar, né il nazismo. In Italia lo superò soltanto di pochissimi mesi il regime fascista. E se guardassimo alla penisola iberica o ai Balcani o alle regioni danubiane e baltiche, la lista dei mancati superamenti di quel traguardo non finirebbe più di allungarsi. In pratica, soltanto i paesi scandinavi, le isole britanniche, la Svizzera, i paesi del Benelux e l'URSS offrono, nell'Europa di oggi, il caso di regimi che risalgano almeno alla prima guerra mondiale e che possano quindi vantare una durata ormai già almeno semisecolare. Sono, ad occidente (tranne la Svizzera), paesi nei quali il regime parlamentare ha ridotto, o viene riducendo, l'istituto monarchico a funzioni prevalentemente rappresentative ed ha assunto, o viene sempre più assumendo, le caratteristiche di una struttura economico-sociale del tipo di quella auspicata dalle socialdemocrazie europee. Ad oriente è, invece, il totalitarismo comunista a dare la propria impronta ad un regime che, qualsiasi cosa se ne pensi anche ·da parte di coloro che, come noi, non ne danno un apprezzamento positivo dal punto di vista dei valori e delle esigenze di un regi1ne di libertà, dà, tuttavia, affidamento di essersi radicato nella coscienza popolare e di non aver a temere, ove si escludano evenienze gravissime e in1prevedibili, nulla di serio per la propria durata nel prossimo futuro. Il crollo repentino della Quarta Repubblica e l'incognita del regime gollista in un domani senza de Gaulle in Francia, gli avvenimenti tedesco-orientali del giugno 1953 e quelli ungheresi e polacchi dell'autunno 1956, l'altalena di strette e allen 4 tamenti al regime democratico in Grecia, il sordo rancore contro il regime dominante in Spagna e in Portogallo dicono fin troppo chiaramente che anche oggi, in gran parte dell'Europa, la stabilità è una conq1:1ista da realizzare piuttosto che un dato non più discutibile nel panorama politico continentale. E forse proprio da considerazioni di questo genere può prendere lo spunto una rapida riflessione su ciò che per il nostro paese ha significato il primo ventennio di regime repubblicano. 6 BibliotecaGino Bianco

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