Nord e Sud - anno XIII - n. 80 - agosto 1966

, Lo Stato e il servizio sociale delli culturali e ideologici? Ce ne dà conferma la pur cauta affermazione dell'EISS che richiede ad Enti locali ed Istituti con cui si convenziona il rispetto per « i principi che sono alla base dell'Ente » 4 • Nella generale mancanza di chiarezza che nel nostro paese _accompagna il rapporto fra la sfera civile e quella religiosa, una dichiarazione così generica nella sua blanda ambiguità non spaventa nessuno; essa appartiene allo stesso stato di cose che consente in Italia, ancor oggi, una identificazione degli interessi religiosi del popolo con le fortune di un partito « cattolico » (è di estremo interesse notare che su questo tema si sono levate voci nuove ·nel corso dello stesso convegno democristiano di Sorrento); e si tratta dallo stesso equivoco che divide il paese sul problema del divorzio e che, mentre non crea una netta linea di demarcazione fra cattolici e non, è però consentito e avallato da una confusione di fondo dei rapporti fra legislazione civile e comandamento religioso. Ed è necessario rifarsi ad un contrasto antico, ad una condizione storicamente formatasi in epoche molto antecedenti alle stesse lotte risorgimentali, per comprendere certe polemiche fra laici e cattolici, inconcepibili in altri paesi dell'Europa occidentale, e che tanto spesso sembrano rendere provinciale e fazioso il dibattito civile nel nostro paese. È su questa stessa storia del passato che è necessario serenamente meditare per valutare con quanto interesse, ma anche con quanta perplessità, il servizio sociale laico esamina, quando gli vengono proposti, i modelli di organizzazione sociale di altre nazioni. È risaputo, ad esempio, che molte delle organizzazioni sociali che vanno nel loro complesso a costituire il sistema di sicurezza sociale nei paesi scandinavi, sono tuttora private, o nascono come tali e sono poi sostenute ampiamente dallo Stato, spesso senza particolari controlli di merito; lo stesso avviene per quelle istituzioni a carattere culturale e di educa- - zione civica (scuole per giovani e adulti, centri sociali, università popolari) che spesso sono organizzate da gruppi religiosi o dai partiti e godono di uguale trattamento economico da parte del governo; si tratta in genere di paesi dove la « Riforma » religiosa ha lasciato una traccia nella tradizione civile che li diff~renzia da noi per questo aspetto più di quanto non avvenga sul piano del sistema ideologico e politico che li governa. Ciò ci deve rendere cauti e realistici nei confronti e nelle valutazioni; una netta separazione fra valori civili e religiosi; un'atmosfera ne>n appesantita da equivoche confusioni, una più larga base associativa che sta solitamente all'origine delle organizzazioni sociali private all'estero, sono tutti elementi che caratterizzano e differenziano una situazione di fatto che sarebbe troppo semplice riproporre a modello, valido soltanto 4 Come viene espressamente dichiarato dai responsabili dell'Ente. 73 BibliotecaGino Bianco

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