Maria Ciranna Venturini pegno organico e coordinato di una seria politica di intervento sociale dello Stato; in definitiva una « rinuncia » ad una mediazione sugli jnteressi generali, una scelta della « via di minor resistenza ». Fenomeno purtroppo frequente nella contrattazione delle sfere di influenza fra i partiti della maggioranza, quando sono in discussione i problemi del servizio sociale e dell'assistenza in genere; sembra infatti che di questi problemi i partiti laici e democratici non avvertano appieno l'importanza e la delicatezza. Il ·risultato è che oggi, salvo qualche risicata vice presidenza, la politica di gran parte degli enti assistenziali e sociali è in mano, in via diretta o indiretta, a cattolici. Sempre in ordine alle nuove funzioni della Cassa, sembra inoltre che il primo, originario program1na di attività sociali, varato dopo la nuova legge (programma che pare sia stato successivamente rivisto e rimaneggiato) prevedeva l'affidamento di programmi sociali ai Consorzi per le aree e i nuclei di industrializzazione (siamo di nuovo nell'ambito delle risultanze del convegno EISS ), e infine una forte quota doveva essere riservata all'assistenza agli immigrati, nei punti di arrivo e in quelli di partenza (3870 milioni). È ben noto che questo settore è stato sempre prerogativa delle organizzazioni ONARMO, e non è un mistero che su questo punto si accesero vivaci discussioni già alcuni anni or sono intorno a un tavolo ministeriale, e successivamente in Parlamento, nella di·sattenzione generale, per la verità, al punto che oggi le cose si sono mosse nella direzione che era già scontata allora 2 • 2 Si veda a questo proposito quanto è stato scritto· da Riccardo Bauer nel n. 20 e nel n. 23 (25 ottobre e 10 dicembre 1965) del « Bollettino quindicinale dell'emigrazione », edito dalla Società Umanitaria. Nel corso di una riunione che si svolse nel settembre del 1963 presso il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, presenti la POA, l'ONARMO, l'ENPI, l'ITAL, la CRI, le ACLI e altri Enti, fu rilevato che il Ministero esercitava attività assistenziale agli immigrati in modo sporadico e insufficiente; venivano sottoposte all'esame della commiss,ione di Enti due possibili soluzioni: l'una di assistenza diretta svolta dal ministero, l'altra di assistenza indiretta. Tutti gli Enti, fatta eccezione della POA-ONARMO, si dichiararono favorevoli alla prima soluzione, ritenendo che una funzione così delicata come quella dell'assistenza ai lavoratori emigrati richiedeva l'assunzione diretta e in prima persona di tale ruolo da parte di un organismo pubblico. La riunione si concluse sulla dichiarazione del funzionario del ministero che prendeva atto dell'opinione degli Enti e si riservava di riferire al ministro. Da allora la commissione non si riunì più. Oggi il Ministero del Lavoro è convenzionato con la POAONARMO (o con il nuovo EISS?) attraverso le proprie sedi provinciali degli uffici del Lavoro e della Massima Occupazione nelle seguenti città: Milano, Verona, Napoli,, Ventimiglia, Reggio, Lecce; la convenzione è stata di recente estesa alle città di l'Aquila, Campobasso, Rieti, Pescara, Teramo, Avellino, Caserta, Foggia, Matera, Catania, Palermo, Nuoro. Da notare che su tutto l'argomento ci fu una interrogazione parlamentare di parte socialista, che arrivò qualche mese prima della definizione « formale» del rapporto fra ONARMO e Ministero. Ciò che consentì al governo di rispondere all'interrogante in senso negativo. , 70 BibliotecaGino Bianco
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