, Lo Stato e il servizio sociale battere il principio della programmazione; tentava, anzi, un approccio con la nuova realtà attraverso la creazione di strumenti tecnici rinnovati (l'EISS ), la individuazione di strumenti già esistenti (enti di sviluppo, consorzi per i nuclei e le aree di industrializzazione nel Mezzogiorno, quasi tutti governati da cattolici), la rivendicazione di un ruolo fortemente autonomo degli enti locali e dei corpi intermedi (nei cui confronti l'ONARMO, attraverso la sua nuova creatura « italiana », l'EISS, aveva già iniziato una politica di approccio, e di progressivo avvicinamento attraverso la stipula di convenzioni per l'appalto del lavoro ·sociale). Pronunciato il suo « adelante ... cum iudicio », cautelato da innumerevoli critiche al progetto di programma governativo, l'ONARMO si accingeva, dopo lunga, e a quanto sembra, travagliata, preparazione, ad affrontare una realtà sociale e politica profondamente mutata. Acquistavano improvvisamente rilievo e si collegavano fra di loro, alla luce di queste considerazioni, alcuni avvenimenti e alcuni fatti che fino a quel momento erano stati oggetto di osservazione e di interesse, ma piuttosto episodico, da parte di un largo settore del servizio sociale laico. In primo luogo, la forte resistenza manifestatasi nel corso degli ultimi anni da parte degli organi direttivi della Cassa per il Mezzogiorno nei confronti degli Enti cui la Cassa aveva affidato i prograinmi sociali. Non erano sufficienti a giustificare tale atteggiamento la denuncia di un presunto fallimento del lavoro sociale svolto da tali Enti, né bastava la· ricorrente rivendicazione dei diritti delle autonomie locali a fruire dei benefici che il finanziamento della Cassa, per questo settore, poteva assicurare. Sul primo punto basti dire che, nel « sapiente » dosaggio a suo tempo attuato dalla Cassa nella attribuzione di convenzioni per le Attività Sociali (stipulate con Enti chiaramente cattolici, con Enti pubblici e con qualche sparuto ente laico), si poteva riconoscere che nel complesso il lavoro svolto da questi Enti non era stato scarso di qualità e che anzi molti di essi, di fronte ad alcune inefficienze che potevano venire dalle prime sperimentali risultanze, non avevano mancato di segnalare alla Cassa proposte, g~neralmente inascoltate, di modifica di indirizzo e di attuazione, sia per la parte tecnica che per quella burocratica, nel generale interesse comune, di spendere « meglio » il danaro pubblico. Per quanto riguarda la tendenza, manifestatasi in seno alla Cassa, verso un più diretto rapporto' con le autonomie locali, non era difficile riconoscere, dietro la facciata di una· istanza confortata di tutti i crismi della miglior tradizione democratica, il pericolo di una atomizzazione strumentale degli interventi nel settore e una evasione dall'im69 BibliotecaGino Bianco
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