Maria Ciranna Venturini primi sintomi di un disegno riformatore nell'inizio delle pubblicazioni della rivista « Rassegna di Servizio Sociale » e nella libertà associativa concessa agli assistenti sociali dell'ONARMO,: ai quali era stata negata in precedenza la possibilità di aderire aLl'ANAS (Associazione Nazionale Assistenti Sociali) che riunisce gli assistenti sociali di ogni fede politica e religiosa (vi sono iscritti, infatti, professionisti militanti nelle tre organizzazioni sindacali della CGIL, CISL, UIL). La voce di una revisione « qualitativa » di tutta l'organizzazione pontificia veniva, d'altra parte, e col passar del tempo, autorevolmente accreditata da quell'ambiente del servizio sociale cattolico che non è allineato sulle posizioni dell'ONARMO, ma che, anzi, si è vivacemente contrapposto ad esso in più di una occasione, secondo quel mirabile « gioco delle parti » che è un dato ricorrente nelle dinamiche dei rapporti di forza fra organizzazioni cattoliche (la sinistra DC e i bonomiani, ila conferenza episcopale italiana e i gesuiti di San Fedele, tanto per fare degli esempi). La conferma definitiva e ultima di un cambiamento non occasionale si aveva nel gennaio di quest'anno. Presso la « Domus Mariae », la rivista « Rassegna di Servizio Sociale » e l'Ente Italiano di Servizio Sociale organizzavano un « Convegno Nazionale di Studio su Servizio Sociale e Programma di Sviluppo Economico ». Una nuova sigla 1 veniva ad arricchire così il variopinto panorama degli Enti di assistenza e di servizio sociale italiani. La curiosità di capire di che si trattava e la presenza assicurata al convegno del Presidente dell'IRI (uno dei tanti enti pubblici che ha appaltato il servizio sociale all'ONARMO) richiamarono al convegno un vasto pubblico anche estraneo al mondo dell'assistenza pontificia. L'interesse e la curiosità non andarono deluse; il Convegno si articolava su quattro temi: 1) il servizio sociale e il ruolo degli Enti locali nel piano di sviluppo economico; 2) il servizio sociale e i problemi della scuola italiana; 3) il servizio sociale e i problemi dello sviluppo agricolo; 4) i problemi dell'industrializzazione e il servizio sociale. Un primo bilancio delle novità lo si poteva trarre già dall'impostazione del convegno, ma una. conferma venne certamente dalla lettura del documento conclusivo dei lavori. Bisognava prender atto in primo luogo che la parte, sem.pre considerata più integralista e retriva del mondo sociale cattolico, sulla scia di quanto altri settori cattolici avevano già fatto, rinunciava a com1 Si sono fatte molte congetture sulla veste giuridica che il nuovo Ente (EISS) avrebbe assunto, e sui suoi legami con la POA-ONARMO. Ciò che si sa di certo è che la pratica per la sua istituzione sta proseguendo il suo iter, che la via istituzionale intrapresa è quella della « Fondazione» e che 1 suoi legami con la POAONARMO sono strettissimi. 68 BibliotecaGino Bianco
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