Nord e Sud - anno XIII - n. 80 - agosto 1966

, Lo Stato e il servizio sociale parte dai risultati elettorali del '53, e la suggestione dell'integralismo cattolico da quegli stessi risultati resa più pesante -e insidiosa, gravavano con tutta la loro forza negativa sul già faticoso sviluppo civile del paese. Richiamarsi a quell'epoca consente di valutare meglio le trasformazioni che fatti di varia natura hanno portato, negli ultimi anni, in tutto questo settore del mondo cattolico. Morto monsignor Baldelli, mentre erano in corso nel nostro paese importanti mutamenti che dovevano portare ad una decisiva modifica degli schieramenti politici; divenute reali prospettive di programma quelle proposte di riforma e di sviluppo civile relegate per anni nel recinto dell'opposizione; avviata ad un nuovo corso la stessa politica della Chiesa nei confronti degli avvenimenti interni dello Stato Italiano, sembrò per un lungo momento che quella parte del mondo cattolico più miope e integralista, che era rappresentata in campo assistenziale dalle organizzazioni pontificie, si trovasse ad un punto morto nella definizione di un proprio ruolo nello sviluppo nuovo se pur faticoso cui il nostro paese andava incontro. Sembrò che assistenti sociali, collaboratori so~ ciali, volontari dell'assistenza impegnati nelle campagne con le Pie unioni, nelle fabbriche e nei centri sociali attraverso le organizzazioni dell'ONARMO non reggessero al nuovo corso, più adatti, per come erano nati e si erano qualificati, alle crociate e alla mobilitazione di massa sui grandi miti emozionali della lotta al comunismo, alla scristianizzazione del mondo del lavoro, e assolutamente impreparati e in un certo senso inutili allo sviluppo di un paese che lo stesso progresso tecnico articolava in più complesse realtà, sdrammatizzando quel rapporto fra ideologia e società che costituiva uno dei cardini dell'integralismo cattolico, e che aveva per così lungo tempo deviato e impedito una soluzione istituzionale dei rapporti fra il cittadino e lo Stato. Circolarono insistentemente notizie che davano per certa la liquidazione dell'ONARMO e delle sue varie organizzazioni; e sembravano confermare, queste notizie, la chiusura di alcune scuole di servizio sociale, fra le molte che l'ONARMO aveva aperto nell'Italia meridionale, oltre la riduzione del personale in alcune aziende e nei grandi quartieri delle periferie urbane. Si parlava di difficoltà d'ordine finanziario, di smobilitazione. Ma non mancavano le prime voci che attribuivano questi movimenti, all'interno della massima organizzazione pontificia in campo assistenziale, ad una lenta rivoluzione nell'ambito dei quadri direttivi dell'organizzazione (la morte di monsignor Baldelli, che viene descritto dai suoi collaboratori come uomo di grandi capacità realizzatrici, ma anche fortemente autoritario e accentratore, non poteva non aprire il problema della successione); sembrava di poter scorgere 1 67 BibliotecaGino Bianco

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