Nord e Sud - anno XIII - n. 80 - agosto 1966

Editoriale Nel momento in cui scriviamo, non è stato ancora reso ufficialmente noto il contenuto del documento pragmatico-ideologico, che dovrebbe costituire la carta dell'unificazione. Dt questo documento, comunque, sono già trapelate indiscrezioni numerose. E naturalmente, anche a questo proposito; gli avversari di sinistra dell'unificazione denunciano il cedimento dei socialisti nei confronti dei socialdemocratici e gli avversari di destra dell'unificazione denunciano il cedimento dei socialdemocratici nei confronti dei socialisti: a leggere « l'Unità » e « Il Tempo», i loro simmetrici commenti diretti a svalutare il documento dell'unificazione socialista e a sopravvalutare, l'una la carta dell'opposizione di Lol'nbardi e, l'altro, la carta dell'opposizione di Paolo Rossi (Lombardi e Paolo Rossi anch'essi simmetrici come « l'Unità » e « Il Tempo » e rispetto all' « Unità » ed al « Tempo »), si può valutare fino a che punto sia tendenziosa, in nzodo rozzo e primitivo, la polemica politica delle opposizioni estreme, che poi sono gran parte delle opposizioni. Per quanto riguarda la destra, anzi, non si possono nemmeno registrare sensibili differenze. fra Malagodi, o magari Panfilo Gentile, da un lato, e « Il Tenzpo », o magari « Il Giornale d'Italia», dall'altro lato. Ma, in realtà, che giudizio si può dare del contenuto di questo documento dell'unificazione, sia pure ricostruito per ora sulla base delle no- · tizie e delle indiscrezioni che sono state messe in circolazione? C'è un giudizio piuttosto severo che è stato formulato da Ugo De Siervo su «Politica», nel numero del 14 luglio: nel « documento ormai non più segreto », risulta, « da quanto se ne è potuto leggere », che, « ad una politica di chiara marca. riformista, ma in termini quanto 1nai generici, fa da contrappeso il penna.nere di tutto un frasario dal significato tanto genericamente socialista quanto ormai privo di risonanze nella realtà attuale ». Anche noi potremmo dire che, « da quanto se ne è potuto leggere », la carta dell'unificazione delude per il suo riformismo troppo generico e perché seminato di residui più o meno polverosi dell'ideologia tradizionale, della fraseologia anacronistica, della liturgia abusata dei socialisti vieux jeu. Ma possian1.o anche, e con buone ragioni, leggere il documento di cui si attribuisce la paternità all'on. Nenni in una chiave diversa, che ci sembra sia stata bene adoperata da Enzo Forcella sul « Giorno» del 26 luglio: la carta ideologico-programmatica dell'unificazione « chiude la lunga stagione ideologica del socialismo italiano e dà l'avvio ad un nuovo periodo in cui tutto è aperto, tutto da inventare ». Questo non significa che il socialismo italiano si proponga di rimanere svuotato di ogni carica ideologica e di trasformarsi, quindi, in una consorteria di praticoni, nella peggiore delle ipotesi, o in un partito di riformis1no occasionale, nella migliore delle ipotesi; significa che l'ideo4 BibliotecaGino Bianco

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