Nord e Sud - anno XIII - n. 80 - agosto 1966

' Note della Redazione livello di occupazione, ma promettono un alto livello tecnologico e richiamano a loro volta, in un ambiente rinnovato, altri investimenti industriali, in attività che comportano occasioni più numerose e più diversificate di occupazione. Noi vorremmo, quindi, che la gran parte delle nuove Stazioni sperimentali del Ministero dell'Industria, una volta che si è deciso di chiamarle in vita, sia localizzata a Napoli, con decisioni sintonizzate all'esigenza di portare avanti risolutamente l'industrializzazione del Mezzogiorno e di aprire anche una strada nuova per la più grande città del Mezzogiorno, la strada di metropoli della ricerca. Ma, per conseguire poi, in questa strada, risultati di lunga portata, non basterebbero certo le Stazioni sperimentali, che, tuttavia, possono, sommando i loro effetti a quelli delle istituzioni già esistenti ed operanti, contribuire notevolmente a predisporre le condizioni per uno sforzo più impegnativo. Ma per un tale sforzo si richiederebbe soprattutto da parte del governo e dei partiti della maggioranza una volontà politica assai più caratterizzata dall'impegno meridionalistico di quanto oggi non sia; e si richiederebbe, da parte dei quadri dirigenti napoletani, una consapevolezza - che, allo stato attuale delle cose, non c'è - della necessità di fare appello a maggiore «fantasia» di quanta occorre per organizzare una Fiera della Casa e qualche festival di canzoni. La "novella ,, di Reale Nel numero di luglio, riprendendo un « taccuino » dell'ultin10 numero de « Il Mondo », avevarno sollevato il proble1na delle « riforme senza spese », prima fra tutte quelle concernenti taluni urgenti e sostanziali ritocchi al codice penale, sulle quali il governo avrebbe dovuto impegnare la maggioranza governativa per una celere approvazione. Siamo lieti di apprendere dai quotidiani che il Ministro della Giustizia si è fatto promotore di un ampio progetto di legge che, senza attendere l'auspicata ma forzatamente più lenta modifica di tutto il codice, affronta decisamente quattro o cinque grossi problemi, indicandone le soluzioni in maniera sostanzialmente in armonia con la società d'oggi. « Una legge penale per la società d'oggi» ha infatti giustamente intitolato Galante Garrone un suo primo com1nento al progetto su « La Stampa» del 21 luglio, riferendosi in modo particolare al famigerato « delitto d'onore», vera e propria macchia di inciviltà del nostro vigente ordinamento penale. E se si potrà sempre dire (benché il testo del disegno di legge non sia ancora· conosciuto integralmente) che non tutte le nuove soluzioni prospettate sembrano convincent,·:, e deve pertanto permanere più di una gr.ave perplessità, è pur vero che il meglio è nemico del bene e che qualcosa in.fin si n1uove, nello stagnante immobilismo di cui parlano i nemici e di cui si preoccupano gli amici di questo terzo gabinetto Moro. 52 BibliotecaGino Bianco

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