ti Le keynésien malgré lui dell'Istituto di em1ss1one, alcune idee molto precise. Il Governatore ha in mente quello che, per grandi linee, potrebbe definirsi, con termine accademico, uno schema neoclassico del meccanismo economico. Abbiamo già avuto occasione di commentare le sue vedute su queste pagine, allorché venne pubblicata la Relazione della Banca d'Italia per l'anno 1964; la nuova Relazione, relativa all'esercizio 1965, anche se porta al centro dell'attenzione problemi diversi e più strettamente attinenti al governo della liquidità, riconferma nella sostanza le idee espresse un anno fa. Il Governatore attribuisce la depressione economica all'eccessivo aumento dei salari e allo loro persistente rigidezza; tale aumento avrebbe causato una riduzione dei profitti aziendali, avrebbe ridotto il risparmio disponibile, e quindi il volume dell'investimènto e dell'occupazione. Di conseguenza, l'unico modo per restaurare il livello primitivo di occupazione sarebbe quello di ricostituire anzitutto il volume di risparmio necessario a finanziare gli investimenti desiderati, e quindi fare in modo che il risparmio disponibile venga effettivamente impiegato in investimenti produttivi. Infine, siccome il risparmio si forma prevalentemente presso le imprese, l'unico modo per ricostituire la formazione di risparmio è quello di frenare l'aumento dei salari, in modo da ampliare i margini di profitto aziendali. Le tappe di questo meccanismo sono chiare: da una politica dei redditi, che agisca da freno sugli aumenti salariali, all'aumento dei profitti aziendali, alla formazione cli un più a·mpio flusso di risparmio, alla ripresa degli investimenti produttivi. I tentativi di bruciare le tappe e di finanziare gli investimenti immettendo nel sistema economico liquidità aggiuntiva non possono condurre che ad un aumento abnorme della liquidità del sistema o, se i fondi immessi trovano la via degli investimenti, ad un ripetersi di fenomeni inflazionistici. Coerente a questa visione, il Governatore dedica quest'anno largo spazio all'analisi dei bilanci delle imprese industriali (pag. 108 segg.), perché dall'andamento dei margini di profitto dipende la formazione di risparmio e, a suo avviso, la domanda di investimenti. Se tra la fine del 1965 e gli inizi del 1966 sembra di poter registrare qualche segno di ripresa nella domanda interna di ·beni strumentali, ciò è dovuto, a suo avviso, non tanto all'espansione delle vendite, quanto al nìiglioramento nel settore dei costi e alle più favorevoli prospettive di profitto (pag. 183);· se la stabilità dei costi si consolidasse, sono le parole ~.onclusive del Governatore (pag. 435), l'effetto si propagherebbe a tutto iì ~istema economico e varrebbe a mantenere lo sviluppo del nostro paese fra i più elevati del mondo occidentale. Considerazioni di questa natura non possono non destare qualche 35 BibliotecaGino Bianco
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