Nord e Sud - anno XIII - n. 80 - agosto 1966

Augusto Graziani g1ore di crediti verso l'estero, senza che questo arricchimento abbia messo a disposizione del cittadino una somma maggiore di beni e di servizi. Una delle caratteristiche salienti dell'economia italiana nel corso degli ultimi anni è costituita dalla netta differenza fra comportamento della domanda interna e comportamento della domanda estera. La domanda estera, con il suo sviluppo veloce, ha stimolato le esportazioni, esplicando effetti decisamente favorevoli sull'attività produttiva interna; si può dire anzi che siano state proprio le esportazioni a sostenere il livello della produzione e dell'occupazione e a salvare l'econon1ia italiana da una depressione assai più profonda. Il fatto che l'industria italiana sia riuscita a espandere le proprie vendite all'estero proprio negli anni della depressione, significa essenzialmente che la depressione italiana è venuta a coincidere con una fase di espansione negli altri paesi; circostanza, questa, che va attribuita più alla buona fortuna che a fattori sistematici. Con questa affermazione non si vuole certo negare che le esportazioni, oltre che essere sollecita te dalla domanda estera in espansione, siano state anche sospinte da fattori propri dell'economia italiana. Al contrario, è noto che il ristagno della domanda interna ha di per sé indotto gli operatori a ricercare attivamente mercati esteri; al tempo stesso, e indiscusso che le esportazioni sono state favorite dall'andamento dei prezzi all'esportazione, che per l'Italia tendevano al declino, mentre per gli altri paesi tendevano all'aumento (nel 1965, l'indice italiano dei prezzi all'esportazione in base 1958 era pari a 95; quello degli altri paesi industriali superava il livello 105). Ma, secondo calcoli di esperti della Banca d'Italia, le esportazioni italiane, specie verso i paesi del Mec, sono particolarmente sensibili rispetto all'andamento della domanda internazionale, mentre, rispetto alle variazioni di prezzo, mostrano un'elasticità quasi trascurabile (si veda la Relazione per il 1965, pag. 189). Si deve, quindi, concludere che le riduzioni di prezzo e l'animosità degli imprenditori nella ricerca dì nuovi sbocchi, da sostituire al mercato interno inaridito, non avrebbero avuto esito altrettanto felice se, proprio a partire dal 1963, in concomitanza con il crollo della domanda interna, la domanda internazionale, specie nel settore deì manufatti, non avesse preso a svilupparsi a tassi crescenti. Sul fronte esterno, la salvezza è dunque venuta più che altro ad opera della divina provvidenza. ·cosa accadeva, invece, sul fronte interno? La domanda interna, in termini reali come abbiamo detto, è rimasta congelata ai livelli del 1963; per essere precisi, essa è lievemente declinata nel corso del 1964, per risalire lievemente nel corso del 1965. Ma, se il. volume totale della 18 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==