I Le keynésien malgré lui di Augusto Graziani Per due anni, l'economia italiana è sembrata un ragno appeso a un filo. È il filo delle esportazioni - robusto, per buona fortuna, assai più del prevedibile, ma pur sempre sottile - che per tutto il 1964 e tutto il 1965 ha tenuto in vita l'intero meccanismo economico. Con l'inizio del 1966, sembra, anche se non ve n'è ancora la certezza, che una schiarita vada finalmente delineandosi e che l'economia italiana si vada assestando su una più soliida piattaforma. È giunto dunque il momento di guardare indietro e chiedersi chi dobbiamo ringraziare per aver salvato l'economia italiana dall'abisso di una crisi vera e propria; ed è giunto il momento di guardare avanti, per vedere sotto che luce si presentino i sintomi della ripresa. A conti fatti, come si vedrà, dovremo concludere che l'economia italiana può ancora fare affidamento su un settore industriale dotato di energie giovanili, capace di adattarsi alle circostanze e di reagire all'imprevisto con successo; ma dovremo anche concludere che l'economia italiana deve fare i conti con un settore pubblico che pare afflitto da paralisi senile, un settore del tutto inadeguato al controllo dell'economia, lento a scegliere le sue strade, incapac_e di percorrerle, anche se sono strade che menano agli obiettivi più immediati e comuni della politica economica più ortodossa. Le vicende che narreremo sono più che eloquenti in questo senso. Gli anni della depressione Gli anni 1964 e 1965 sono stati ambedue anni di seria depressione per l'economia italiana. È vero che, stando ai dati ufficiali, il reddito nazionale lordo ha continuato a crescere senza interruzione, aumentando del 2,7% nel 1964 e del 3,4% nel 1965. Ma tale progresso è stato realizzato unicamente in virtù di un aumento delle esportazi9ni nette, mentre la domanda interna è rimasta sostanzialmente stazionaria ai livelli del 1963. Questo particolare non è privo di importanza; infatti, se l'aumento di reddito è da ricollegarsi solo .all'espansione delle esportazioni, ciò significa che, nel corso degli ultimi due anni, la collettività italiana si è arricchita solo in quanto ha accumulato una somma mag17 Biblioteca Gino Bianco
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