Giuseppe Galasso di solito in libri ricchi di problemi e di dati, lontani anche dal vecchio « libro di viaggio » del giornalismo tradizionale .. La denunzia dello scandalo li attira sempre più come individuazione dì un problema politico o sociale e sempre meno come notizia sensazionale. La natura degli scandali è, tuttavia, anch'essa n1utata e si colora sempre meno delle tinte di un caso personale e abnorme e sempre più delle tinte di una vasta patologia della vita politica e sociale. È insomma, nello stesso tempo, meno grave e più preoccupante. Nessuno di noi può dimenticare che, per un certo scandalo di questi ultimi anni, alcuni privati cittadini sono stati giudicati e condannati per storno e malversazione, di denaro pubblico, mentre alcuni parlamentari, chiaramente corresponsabili con essi, si videro riconoscere in Parlamento di non meritare il rinvio a giudizio, perché storno e malversazione sarebbero stati effettuati nell'interesse dei rispettivi partiti e non nell'interesse delle singole persone coinvolte nel caso. C'è poi il corporativismo, lo spirito ristretto di corpo, anzi di conventicola, che è tanta parte della vita sindacale. Anche questo è un male antico, e anch'esso ha ais·sunto nuova importanza per il potere progressivamente maggiore che le tecniche moderne mettono talora nelle mani di pochissime persone. Uno sciopero d{ alcune decine di uomini può paralizzare settori importanti non solo della vita eco·nomica, ma della stessa vita civile. I trasporti, la luce, l'acqua, il gas, gli ospedali, la nettezza urbana: ecco solo alcuni dei casi macroscop1c1 1n cui il fatto che piccoli gruppi di lavoratori incrocino le braccia comporta conseguenze e disagi assai gravi per intere città e province, o addirittura per l'intera popolazione in tutto il territorio nazionale. Questo non è, in se stesso, un male. Lo diventa, invece, per la incontrollabilità dei processi di decisione, per la carenza di precise norme legislative al riguardo e per la ristrettezza dei gruppi, che credono di dovere in tal modo difender•e i loro interessi, di fronte alla vastità delle ripercussioni che la loro azione difensiva o rivendicativa viene ad assumere; lo diventa per la frequente mancanza di coordinamento tra le rivendicazioni di gruppi, settori, categorie; lo diventa per la ·sproporzione di potere che si viene così a determinare a favore di alcune oligarchie nazionali o locali di dirigenti sindacali o di lavoratori. Sotto questo profilo, il problema non è soltanto italiano, ma in Italia esso è forse più importante che altrove sia per le più recenti tradizioni democratiche, sia per le svolte di politica economica di fronte a cui il paese si trova. Conservare tutto il positivo della cresciuta forza sindacale ed eliminare al massimo possibile il rovescio della medaglia è, pertanto, un'altra èielle esigenze vitali della nostra democrazia. 14 BibliotecaGino Bianco
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