Domenico De Masi pubblico: questa è la non incoraggiante impressione suggerita dal relatore della commissione parlamentare d'inchiesta. Un_'ambizione sproporzionata ai mezzi disponibili, una vecchia consuetudine a trascinare e prorogare le decisioni per ottenere domani, con procedure illegittime, quello che non si è potuto ottenere oggi, alla luce del sole e nei termini espliciti della legge: colpe e manchevolezza di un costume più che di uomini singoli » (pag. 369). Di Domenico Novacco conoscevamo già gli altri contributi alla stessa Storia del Parlamento Italiano e l'ottima Inchiesta sulla mafia, pubblicata da Feltrinelli nel 1963, che ebbe la meritata fortuna di tre edizioni in tre mesi. Questo diciottesimo volume della Storia ci pare ripresenti gli stessi pregi che già altra volta abbiamo voluto sottolineare a proposito dell'Autore: nelle sue pagine i fatti della storia trovano uno specchio che, pur riproducendo fedelmente il complicato intreccio delle componenti, dissolve tuttavia la difficoltà dell'interpretazione in uno stile limipidissimo che ci pare testimoni un prezioso equilibrio interiore. Novacco vive nella provincia toscana, al di fuori dei tumulti che impediscono a gran parte dei nostri migliori studiosi una serena penetrazione della materia studiata e, forse, a questa sua fortunata condizione di impegno non inquinato, si deve il pacato, ma profondo discorso con cui risolve i problemi storici sui quali va fermando la propria attenzione. Quando molti scrittori indugiarono sul feno1neno mafioso per cogliere a volo la sua fortuna pubblicistica o per sparare, da mafiosi, colpi di lupare culturali contro nemici altrettanto mafiosi, il Novacco ci dette una sua « inchiesta » che ripercorre con metodo ed acume i fili segreti che collegano le manifestazioni criminali di oggi alle antiche vicende storiche dell'Isola e, soprattutto, ci dette un primo saggio di quel suo particolare moralismo che co,glie i valori della storia e li converte in termini di esigenze operative improntate a correttezza e a sensibilità sociale. Ora che la storia è trattata con spegiudicatezza e disinvoltura in un numero enorme di volumi che ripropongono all'infinito gli episodi più clamorosi di questo secolo per sollecitare la curiosità pre-scientifica del grosso pubblico, il Novacco ripiega sulle vicende parlamentari e ci fornisce una chiara lettura di quei fatti che, senza assurgere ai clamori della cronaca internazionale, costituiscono, tuttavia, il vero tessuto storico dello Stato. Nel ricostruire i fatti che sono alla base delle due inchieste edilizie che abbiamo richiamato e, più ancora, nel riferire delle altre due inchieste, di maggiore ampiezza ed importanza, che riguardano le banche e la regìa cointeressata dei tabacchi, egli assume, in uno stile ancora più maturo, il solito meditato atteggiamento verso i fatti della storia e ci offre una analisi diligente e serena della vita parlamentare e del comportamento amministrativo del giovane Stato italiano. DOMENICO DE MASI 118 BibliotecaGino Bianco
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