Nord e Sud - anno XIII - n. 80 - agosto 1966

Antonio Rao - Domenico De Masi sulla scena: ma ha anche insegnato a tenerle in subordine, ad usarle per una spregiudicata iniziativa politica. Inoltre, con la guerra, il capitale finanziario è cresciuto; la grande industria va maturando, •e con essa, soprattutto nell'industria che lavora per lo Stato ed è soggetta alla disciplina di guerra, va maturando il malcontento operaio. La guerra, insomma, sia per la politica del partito socialista sia per le ragioni ora viste, ha approfondito il solco che divide il Paese in più tronconi. Nel non aver colto la scala nuova dei problemi che la guerra ha portato a maturazione sta forse il maggior limite di Bissolati (ma è un limite condiviso da tutta la classe politica italiana). « Il suo punto vulnerabile stava nell'animo risorgimentale col quale era vissuta un'atmosfera non più risorgimentale. I termini di classe e di patria, contemperabili sul piano delle idee, si andavano contrapponendo su quello delle forze reali. Mentre all'interno del socialismo il riformismo cedeva la sua iniziativa a un torbido rivoluzionarismo che sfiorava l'anarchismo, fuori si facevano avanti i moderni interpreti del patriottismo, i nazionalisti, dai quali il linguaggio risorgimentale veniva completamente sfigurato». Tra le due opposte forze, che sarebbero presto giunte ad uno scontro f.rontale, il socialriformismo per debolezza culturale, per i difetti della sua stessa origine, per insufficienza morale di molti dei suoi aderenti .. per mancanza di un supporto sociale stabile, non riuscì a rappresentare un polo d'attrazione di qualche rilevanza. Di qui, con la morte di Bissolati e con l'avvento del fascismo, il suo crollo inglorioso e definitivo. ANTONIO RAO Il centenario della speculazione edilizia « Questa smania di pubbliche costruzioni, questa necessità di gigantesche intraprese ha suscitato una febbre di guadagni smodati e fortificato sempre più il culto della speculazione. L'Italia, come altri paesi, è stata invasa essa pure da questa peste. Urge il provvedere. Se non giungiamo a compiere, e presto, l'arginatura, avremo lo straripamento della corruzione ... La Camera non deve un sol momento tollerare che voci, le quali colpiscono persino taluni dei nostri colleghi, circolino senza fondamento; la Camera non deve tollerare per un sol momento che duri il dubbio e l'oscurità; la Camera deve procedere risolutamente con un atto solenne di moralità, la Camera deve volere che la luce si faccia e si faccia al più presto» (Atti della Camera dei Deputati ~ Discussioni, VIII, 3, p. 4543 s.). Con questa requisitoria un deputato della Sinistra, Antonio Mordini, intervenne al dibattito sul bilancio dei lavori pubblici poco più di cento anni orsono, nel 1864, in occasione delle polemiche parlamentari che precedettero l'inchiesta sulla concessione delle strade ferrate meridionali. 114 BibliotecaGino Bianco

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