Franco Fiorelli - Sandro Petriccione Si palesa, pertanto, l'opportunità di studiare concretamente tali feno1neni, i quali assumono particolare gravità nelle zone di accelerato sviluppo (urbano, industriale, turistico): infatti, nonostante siano stati oggetto di vivaci dibattiti in vista della nuova disciplina urbanistica, essi non sembrano ancora sufficientemente approfonditi sotto il profilo economico. Occorre tuttavia avvertire che, nelle considerazioni che verranno svolte, ci si limiterà ad inàividuare le forme e le situazioni di rendita fondiaria, assai diverse, che si verificano in un processo di sviluppo, sia negli ambienti urbani che negli ambienti non urbani. Solo marginalmente si accennerà agli strumenti più appropriati alla loro correzione, e tanto meno si verificherà la rispondenza degli strumenti previsti dai vari progetti e disegni di legge che - in materia urbanistica - sono stati nel recente periodo elaborati: anche se risulterà chiaro, da tutto il contesto della studio, che lo stru1nento fondan1entale è rappresentato dall'esproprio esteso a tutto il territorio investito dal processo di sviluppo 1 • 1 Giova richiamare, preliminarmente, per un migliore intendimento dei contenuti dello studio, i principi che presiedono all'istituto cui si accenna nel testo. Il principio fondamentale è costituito dall'esproprio generalizzato dei suoli - edificati o liberi, per usi residenziali o produttivi ~ al momento della modHìcazione di uso stabilita dai piani regolatori territoriali. In questa definizione rientrano anche i casi di zone genericamente destinate ad usi residenziali, che vengono rese edificabili dai piani particolareggiati esecutivi o la cui utilizzazione sia resa possibile dalla realizzazione di opere di urbanizzazione; ed inoltre sono inclusi i casi di riqualificazione di precedenti destinazioni di uso (in ordine a piani di risanamento e di ristrutturazione edilizia, a piani di valorizzazione agricola, etc.). Va peraltro distinto il vincolo di esproprio che dovrebbe riguardare tutte le zone da trasformare, dalla sua graduale attuazione, legata ai piani particolareggiati esecutivi. L'istituto dell'esproprio basato sui detti principi va distinto dall'istituto dell'esproprio per opere di pubblica utilità previsto dalla vigente legislazione. Questo infatti non ha carattere preventivo in vista dell'attuazione dei piani regolatori; e d'altra parte vincola soltanto i proprietari dei terreni in cui le opere stesse devono essere realizzate, e non i proprietari dei terreni confinanti o vicini che pure godono della creazione o degli aumenti della rendita fondiaria, determinati dalla realizzazione delle opere pubbliche (normativa, questa, che dà luogo, tra l'altro, ad una diversità di trattamento tra le grandi società proprietarie di vaste estensioni di terreno da urbanizzare e i piccoli proprietari i cui terreni sono sottoposti all'esproprio). In sintesi, le finalità che l'istituto dell'esproprio preventivo e generalizzato - in attuazione dei piani regolatori ~ permette di conseguire sono: la disponibilità effettiva dei terreni per le nuove destinazioni di uso e la progressiva attuazione degli interventi pubblici; l'appropriazione da parte dello Stato del plusvalore derivante dalle modificazione di uso, e quindi l'eliminazione di interessi sezionali rispetto alla disciplina dei piani regolatori. Quanto all'indennizzo che dovrà essere versato ai proprietari dei terreni espropriati, ci si limita a rilevare - prescindendo da una considerazione delle modalità tecniche di determinazione dell'indennizzo stesso - che esso dovrà essere fissato in misura ed in modi tali da consentire l'effettivo conseguimento delle finalità sopra enunciate. In ogni caso, nel computo dell'indennizzo dovrebbero essere esclusi 90 BibliotecaGino Bianco
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