Gli Stati Uniti tra l'Asia e l'Europa di Giuseppe Sacco « La natura confusa di questo conflitto - sporco, brutale e difficile - non può nascondere il fatto che ci troviamo di fronte al nuovo volto di un vecchio nemico »: nel suo di corso di Baltirnora il Presidente degli Stati Uniti ha voluto spiegare ai giovani americani della J ohn Hopkins University che guerra fo se questa, per incere la quale quattrocento loro coetanei, nati in un'America traboccante di favorevoli occasioni e promesse, hanno dovuto spendere la loro vita nelle paludi del Vietnam. La guerriglia del Vietcong « è, infatti, solo una parte di un più vasto disegno aggressivo », ha detto J ohnson; e contro di esso, oggi come nel passato, la massima potenza democratica è chiamata ad impegnar i fino al sacrificio dei propri cittadini. E ancora: « in tutto il mondo - da Berlino alla Tailandia - esi tono popoli la cui tranquillità ripa a alm no parzialmente sulla convinzione che e i potrebbero contare u di noi, qualora venissero attaccati ». Ecco p rché, « nell'Asia del Sud-Est - come facemmo in Europa - noi dobbiamo dire con 1 parol della Bibbia: fin qui potrai tu giungere, e non oltre » 1 • Pure, in que ta gu rra il vecchio nen1ico delle d mocrazie occidentali si presenta oggi, più eh con un nuovo volto, con quattro volti div rsi e relativamente distaccati l'uno dall'altro. Immediatament di fronte all truppe americane e sudvietnamite sta il Vietcong: un nemico inafferrabil , pericoloso ed onnipresente. Anche s gli Stati Uniti rifiutano di ricorro cergli autonoma esistenza, è questo il nemico che rivolge più direttament i suoi attacchi ai civili e ai militari americani. Inoltre, formato per tre quarti ahneno da vietnamiti del Sud, esso mantiene una certa indipendenza dal governo di Hanoi e mostra una maggiore riluttanza al regolamento pacifico del conflitto ed un atteggiamento più chiaramente filocinese. Ma dietro alle spalle del Vietcong si profila un altro nemico, la cui posizione risulta in definitiva più complessa e ragionevole. Il governò di Hanoi sembra, infatti, diviso tra due tendenze, tenute in equilibrio dal vecchio O Ci Min; il quale, malgrado la sua personale e ben comprensibile preoccupazione nei confronti di un predominio cinese nel Sud-~st 1 Il discorso di Baltimora è riportato nel suo testo integrale dal « New York Times », International Edition, del 9 aprile 1965, pag. 4. 7 BibliotecaGino Bianco
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