Nord e Sud - anno XII - n. 65 - maggio 1965

Le classi socia.li in Italia impegno di quanto non lo siano quelli relativi all'opinione dei singoli sulle classi e sull'autoquabficazione di classe. Ma, per le ragioni che già abbiamo indicate, tutto quanto si dice in tali ricerche a proposito della stratificazione e delle classi sociali non può servire gran che per tracciare un quadro complessivo della situazione italiana. Può servire soltanto a mettere in evidenza dei casi particolari e ad illustrare dei fenomeni che non sono generalizzabili. Non è certo qui il luogo di esaminare le singole ricerche di comunità, che in Italia sono ormai assai numerose; né di esporre quanto in esse si dice intorno alla stratificazione e alle classi sociali. Darò soltanto su di esse alcune indicazioni che servono a confermare quanto si è detto relativamente al carattere particolare, e quindi non generalizzabile, dei fenomeni in esse osservati. Se esaminiamo, per esempio, alcune ricerche effettuate in piccole comunità delle regioni industriali del Nord, possiamo facilrnente rilevare come in esse la distinzione fra le classi si presenti con profili meno rigidi di quelli con cui si presenta in società più larghe. A questo proposto ricordo anzitutto una ricerca da cui risulta come in una di queste comunità il passaggio dalla condizione di contadino a quella di operaio sia meno netto che nelle grandi città e dia spesso luogo alla condizione intermedia dell'operaio che appartiene a famiglia contadina e che in determinate stagioni alterna il lavoro nella fabbrica con quello della terra 31 • Ricordo inoltre una ricerca da cui risulta che in un'altra di queste comunità anche il distacco della categoria impiegatizia da quella operaia risulta essere meno netto di quanto non sia nelle grandi città, perché nella comunità esaminata operai e impiegati continuano a trovarsi nei circoli e nei luoghi di ritrovo e continuano a sentirsi uniti da una comune origine anche se appartengono ormai a due classi diverse 32 . Se passian10 ad esaminare le ricerche compiute nelle piccole comunità dell'Italia meridionale o delle isole 33 , possiamo ancor più facilmente 31 F. FERRAROTTI, Primi elementi per l'analisi sociologica di un coniune piemontese: Castellamonte, in « Quaderni di Sociologia», 1951-1952, nn. 1, 2, 3. 32 A. PrzzoRNO, Comunità e razionalizzazione, cit. cap. XII. 33 Fra le ricerche di comunità compiute nell'Italia meridonale e nelle Isole nelle quali si parla del problema delle classi sociali, si possono ricordare le seguenti: T. TENTORI, Il sistema di vita nella comunità materana, Matera, Romà, UNRRA Casas 1956; G. VINCELLI, Una comunità meridionale, Torino, Taylor 1959; F. FERRAROTTI, E. BuccELLI, G. GroRGI-Rossr, La piccola città. Dati per l'analisi sociologica di una comunità meridionale, Milano, Comunità 1959; C. E. BANFIELD, Una comunità nel Mezzogiorno, Bologna, Il Mulino 1961; R. No·NAT, La realtà sociale, in La Calabria, a cura di J.. M.EYRAT,Milano, Lerici 1961; J. LEPREATO, Social stratifi.cation and mobility in a south italian town, « American Sociological Review », vol. 26, agosto 1961; N. W. Mass - S. CAPPANNARI, Estate and class in south italian village, « American antropologist », aprile 1962. 87 BibliotecaGino Bianco

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