Editoriale presente e futuro del gioco democratico deve avere un qualche senso concreto - esso non può rimanere. Noi crediamo fermamente che ciò accadrà, perché ancora crediamo, non certo allo spirito deniocratico, 1na alla ragionevolezza dei dirigenti comunisti. Ci chiediamo, però, come mai un'idea del genere sia potuta nascere presso di loro; e crediamo di non andare lontani dalla realtà pensando che essa sia nata soprattutto dallo squallore e dal deserto politico che, dopo la scomparsa di Togliatti, sembra vada facendosi strada nel PCI. La scon1parsa di Togliatti sembrò segnare un inizio di reale dibattito e di evoluzione all'interno del PCI, 1na la mediocrità di molti dirigenti e la logica inesorabile delle forze totalitarie sembrano ora non solo minacciare di stroncare questo inizio, ma anche di privare il partito di quell'unità di indirizzo politico, subdola 1na stabile, di cui esso si avvalse sotto Togliatti. Sembra ormai che i comunisti non riescano a trovare una relativa unità e una certa consistenza di linea politica, che nell'attacco al centro-sinistra e nell'accentuazione del loro interesse per questioni lontane. È sintomatico che, in coincidenza con questo processo, l'azione del PCI sia andata diventando sempre più estre1nistica. Chi diceva che l'estremismo è la malattia infantile del comunis1no? Ma questo cieco, ridicolo, sciocco gioco sovversivo, se potrà forse te1nporanea1nente risolvere qualche problema di equilibrio interno del PCI, non potrà mai far altro che male alla democrazia italia~ 6 BibliotecaGino Bianco
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