Nord e Sud - anno XII - n. 65 - maggio 1965

Francesco Compagna di talune esigenze e forzano tendenziosamente il senso di queste interpretazioni: è il caso, per esempio, della polemica sull'emigrazione, onde ci designano addirittura come i fautori di una alternativa all'industrializzazione, fondata appunto sull'emigrazione; così come è il caso della polemica sulla continuazione dell'attività della Cassa per il Mezzogiorno, onde i con1unisti propongono di sostituire la Cassa con le Regioni, o per lo meno di svuotare la Cassa delle sue caratteristiche di moderna authority per farne uno strun1ento condizionato da interessi locali, che poi, di fatto, sarebbero fatti valere dai rappresentanti delle Regioni meridionali nei modi che è facile jmmaginare; e come infine è il caso della polemica sulle « novità» al Banco di Napoli che ha dato lo spunto a questo articolo. In tali casi non sappiamo se si deve ritenere che il meridionalismo dei comunisti sia ancora e pit1 che mai ispirato dal famigerato « tanto peggio tanto meglio», o se si deve ritenere che i comunisti meridionali, avendo a lÙngo praticato i metodi del « meridionalismo di complemento», si siano mentalmente arrugginiti e non riescano più a impostare un discorso articolato in base alle concrete possibilità di impostare e portare avanti, in questa situazione politica del Mezzogiorno e fra queste difficoltà ambientali, un'azione meridionali ta che possa effettivamente rinnovare l'una e rimuovere le altre. FRANCESCO COMPAGNA 66 BibliotecaGino Bianco

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