Nord e Sud - anno XII - n. 65 - maggio 1965

Francesco Compagna nel Nord; oppure per un convogliamento di risorse, da raccogliersi nel Nord, verso investimenti che debbano essere localizzati nel Sud. Ambedue queste manovre sono possibili, ma non è possibile stabilire oggi se la nuova amministrazione del Banco di Napoli sia più incline a praticare l'una o l'altra di esse. Non si può non ricordare, tuttavia, agli ambienti che ai vari livelli sono più o meno direttamente responsabili delle scelte che interessano l'avvenire del Banco, come e perché, delle due manovre, la prima, quella di chi segue la corrente del mercato, sia senza dubbio più facile; mentre la seconda adduce alla ben più impervia strada degli istituti di credito che si assumono il difficile e rischioso compito di enti promotori, animatori, propulsori dello sviluppo industriale nelle regioni che aspirano allo sviluppo civile. Nuove e maggiori responsabilità incombono, quindi, sull'antico istituto. E certo non mancano ora alla direzione del Banco uomini capaci di assu1nerle, queste responsabilità; purché vi sia, a sostenere gli uomini nuovi (che peraltro sono ancora pochi) un'adeguata volontà politica. Dopo il discorso dell'on. Colombo alla cerimonia di insediamento del nuovo Consiglio generale e del nuovo Consiglio di Amministrazione del Banco di Napoli, si vorrebbe d'altra parte sapere, con legittima impazienza, se il recente mutamento negli organi direttivi dell'istituto sia stato inteso come una mera operazione amministrativa; o se, invece, come tutti auspicano, esso rappresenti il preludio per un più deciso impegno del Banco ai fini di una più intensa e più risoluta politica di industrializzazione del Mezzogiorno. Per sapere, bisogna, però, attendere: attendere il momento in cui si potrà verificare nei fatti quale delle due manovre di cui si diceva sarà stata praticata, e con quali tangibili risultati, dagli amministratori del Banco. E, 1nentre si attende, si dovrà pure insistere a riéordare sistematicamente quale funzione si vorrebbe che il Banco fosse capace di assolvere, quale seguito si vorrebbe che il citato discorso dell'on. Colombo, discorso di propositi, avesse nei fatti. Non ci sembra, tuttavia, che sia il caso di affermare - come perentoriamente affenna « l'Unità» del 17 aprile, in un corsivo polemico che è stato dedicato a quella. nota della redazione con la quale nel numero scorso di « Nord e Sud» commentavamo i mutamenti intervenuti nelle alte gerarchie del Banco di Napoli - che le parole dell'on. Colombo, pronunciate in occasione della cerimonia del 15 aprile, denunciano la volontà del Governo di mettere il Banco di Napoli al servizio delle « esigenze di ripresa dei grandi gruppi del Nord». Non ci sembra, cioè, che sia il caso di affermare che, « nel giro di pochi giorni, le speranze e la esultanza di alcuni ambienti del c~ntro-sinistra napoletano a proposito delle nuove nomine al Banco di Napoli, con particolare riferin1ento al nuovo direttore generale, Guidotti, sono state amaramente deluse»; e che sarebbero state « deluse» perché l'on. Colombo ha parlato di allargamento al Centro-Nord dell'iniziativa del Banco, e di revisione della distribuzione territoriale degli sportelli per far 60 BibliotecaGino Bianco

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