Nord e Sud - anno XII - n. 65 - maggio 1965

Giornale a più voci svolgono i grandi istituti di credito presenta due aspetti principali: da un lato, un grande istituto di credito è una sorgente di mezzi finanziari per le attività economiche; dall'altro, diventa uno strumento di influenza sulle imprese che ad esso fanno appello. E pertanto, se un istituto di credito svolge la sua azione in due tipi di realtà territoriali molto differenziate che presentano complessivamente caratteristiche ambientali, strutturali, economiche, sociologiche ecc. - come è il caso delle « due Italie », piaccia o non piaccia - quest'azione può essere coordinata in modi assai diversi, che possono produrre conseguenze assai diverse: resta allora da vedere in quale modo il Banco di Napoli saprà coordinare la sua azione rispettivamente nel Mezzogiorno e nell'Italia settentrionale. È fin troppo ovvia l'osservazione che, se il Banco si lasciasse guidare da criteri aziendalistici, di stretta ortodossia bancaria, esso subirebbe l'attrazione e la suggestione della maggiore lucrosità delle operazioni che possono essere offerte dalle piazze delle regioni industrializzate dell'Italia settentrionale. Sotto la pressione della domanda, sarebbe, infatti, difficile frenare l'espansione dei finanziamenti nelle regioni settentrionali, più dinamiche; e quindi il Banco finirebbe col realizzare l'equilibrio fra impieghi e depositi bilanciando il diverso andamento nel Nord e nel Sud, onde si avrebbe un sostanziale trasferimento di mezzi liquidi dal Mezzogiorno verso le regioni industriali del Nord. In tal caso la maggiore presenza del Banco nelle regioni settentrionali si risolverebbe fatalmente nella ripresa di quel tradizionale fenomeno della storia economica del Mezzogiorno che è stato l'esodo di capitali verso regioni dove le occasioni di investimento risultano, o sembrano, più numerose e più feconde. Ma non è affatto inevitabile che le cose si svolgano in questo modo: il Banco potrebbe, infatti, utilizzare molto diversamente i nuovi poteri che gli deriverebbero dalla estensione della propria presenza, e quindi delle proprie operazioni, alle regioni settentrionali del paese, qualora effettiva1nente assumesse e seguisse infiessibiln1ente con1e criterio-guida della propria azione quello di accelerare i tempi e di qualificare i modi dello sviluppo industriale nelle regioni meridionali. In tal caso il Banco dovrà servirsi dei nuovi contatti che potrà stabilire nel Nord non solo al fine di espandere e di infittire il giro delle proprie operazioni, ma anche e soprattutto al fine di stringere rapporti più intensi con tutte quelle imprese che, per la natura del prodotto, o per la struttura ambientale di cui necessitano, o per la fase di ampliamento che attraversano, possono essere interessati a scendere nel Mezzogiorno, ad estendere sul mercato del Mezzogiorno la propria presenza e la propria attività. Gli amministratori del Banco di Napoli, sviluppando l'azione dell'istituto nelle regioni di più antica e di più densa industrializzazione, verranno, inson1ma, a disporre di un sifone; e tale sifone potrà essere manovrato in duplice direzione: o per un rastrellamento di risorse liquide che siano disponibili nel Mezzogiorno e che si possano mettere a disposizione, appunto, delle industrie settentrionali, delle industrie che sono nel Nord, e restano 59 BibliotecaGino Bianco

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