Nord e Sud - anno XII - n. 65 - maggio 1965

Giornale a piu voci La Nova, dove i democristiani si presentavano ancora alleati con Lauro. Le categoriche pregiudiziali del PSI « congelarono» ogni possibilità di collaborazione. Fu inevitabile l'avvento di un regime commissariale. I trenta n1ila elettori torresi, chiamati alle urne il 10 giugno '62, confermarono la 1naggioranza relativa alla DC (17 seggi), seguita dal PCI (15), dal PSI (4), dal PSDI (2) dal PDIUM-MSI (2). Lo schieramento consìliare si presentava sostanzialmente immutato. Ma gli anni, dal profilo politico, non erano trascorsi invano. Ormai, attraverso una serie di faticosi, ma costanti spostamenti, si erano create le condizioni dj un nuovo equilibrio; potevano considerarsi dati di fatto oggettivamente acquisiti tanto il ridimensionan1ento dell'influenza comunista quanto la polverizzazione delle forze di destra. Si delineava con chiarezza un ampio arco democratico capace di rilanciare quel dialogo che nel '57 era apparso velleitario e anacronistico. La Giunta di centrosinistra fu varata con 23 voti, dopo le normali trattative tra DC, PSI e PSDI. La presiedeva il prof. Lettieri, ma, contrariamente alle previsioni, non ebbe vita facile. Si registrarono alcune insofferenze socialiste (che sembrarono preludere ad una rottura quando al Comune di Napoli l'avv. Clemente instaurò il monocolore democristiano), un'aspra polemica tra alcuni consiglieri dc e la locale segreteria politica del partito (retta da un esponente fanfaniano ), nonché divergenze sul piano regolatore, che fecero temere la spaccatura della maggioranza. Inoltre intervennero a turbare i « rapporti a tre» tutti quei fattori di logoramento e di incomprensione tipici di una formula non ancora bene sperimentata. Ma pure con un quadro interno così fluido ed incerto, ]a Giunta di centrosinistra realizzò alcuni punti programmatici di notevole importanza e « qualificanti», con1e la gestione diretta della Nettezza Urbana, il varo definitivo del Piano Regolatore, l'applicazione della Legge 167 sull'edilizia popolare e della Legge 246 per l'imposta sulle aree fabbricabili e l'inserimento del porto torrese nel Piano Azzurro. Lettieri, eletto nell'agosto '62, tenne unita la maggioranza fino al 30 giugno '64. In questa data si dimise; il suo gesto era la testimonianza più chiara di una situazione divenuta insostenibile, avvelenata dai contrasti -irriducibili tra le due correnti in cui si divideva il gruppo consiliare democristiano. Basti dire che l'approvazione del bilancio fu protratta di ben sette mesi. A Lettieri successe, sempre nell'ambito del centrosinistra, l'amministrazione « effimera » del rag. Capasso, che le profonde lacerazioni democristiane condannarono a otto .mesi di inazione. Nel frattempo, i partiti dell'arco de1nocratico registrarono la defezione di uno dei due consiglieri socialdemocratici che aderì al PSIUP dopo la· scissione dell'EUR. Alla giunta rimaneva comunque un ampio margine di sicurezza. Ma, a fine gennaio, il Comune è entrato nuovamente in crisi 1 e del « vuoto di potere» ha profittato il PCI per scatenare un'offensiva anticentrosinistra. Così, dopo otto anni, l'estrema sinistra ha riconquistato a Torre Annunziata una posizione di egemonia; ed è dispiacevole che vi siano riusciti mercè l'appoggio dei socialisti, i quali, dopo essersi dichiarati dispo57 BibliotecaGino Bianco

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