Editoriale Senz'alcuna intenzione di forzare o di de[orn1.are per artificio polemico la realtà delle cose, non abbiarno alcuna esitazione ad affermare che l'atteggiamento assunto dal PCI nei riguardi del problema del Vietnam, in quanto ha contemplato la possibilita di un invio di volontari comunisti italiani in quella regione, è un fatto estrenzamente grave, uno dei più gravi che si siano verificati in Italia in questo dopoguerra. Sapevamo da te1npo, e del resto nessuno avrebbe modo di fingere di non vedere cose di questo genere, che il PCI è in Italia, o si vuol dare le arie di essere, uno stato nello stato. Come tale esso ha sempre ostentato di avere, tra l'altro, una propria politica estera in contrapposizione a quella dello stato italiano e una propria rete di rapporti con l'estero ordinata in funzione di tale politica. Dobbiamo, tuttavia, riconoscere che questo stato di fatto innegabile non ha finora inciso in maniera apprezzabile sull'osservanza, da parte comunista, di quel minimo di lealtà costituzionale senza di cui in un paese che abbia la fisionomia politica dell'Italia conte1nporanea la convivenza delle tante e così diverse forze presenti in campo non sarebbe possibile. I comunisti hanno inscenato campagne clamorose, come quella contro il Patto Atlantico, o ridicole, come quella per la guerra batteriologica che gli americani avrebbero condotto in Corea; hanno assunto atteggiamenti che hanno più volte varcato i limiti del reato di incitamento alla diserzione o al sabotaggio; hanno proclamato che i lavoratori italiani non avrebbero mai imbracciato le armi contro la « patria del socialismo »; hanno promosso faziosissime (perché unilaterali nel modo più sfacciato) campagne antiatomiche o marce della pace; hanno osannato a Nasser, a Castro, a Lumumba e a tutti i personaggi che hanno ritenuto di dover salutare come eroi della libertà; sembra che abbiano in qualche caso più o meno direttamente favorito azioni di spionaggio a favore di potenze straniere o q.i sovversione in altri stati. Tutto ciò non è bello e non è piacevole. Ma il nostro governo ha potuto finora far fronte con piena lealtà agli impegni internazionali che esso ha assunto; i nostri giovani prestano ordinatamente e con buoni risultati il servizio n1.ilitare; le nostre forze armate sono di fatto integrate nella NATO e partecipano alle manovre e alla preparazione militare dell'Alleanza attivamente e regolarmente; 3 BibliotecaGino Bianco
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