Nord e Sud - anno XII - n. 65 - maggio 1965

Marisa Càssola agli allievi che si accingeranno ad uno studio approfondito del latino nel liceo classico, una preparazione che esaurisca almeno la prima fase dell'apprendimento della lingua. Questa presa di contatto dei giovani con il mondo antico dovrebbe risultare meno arida e grammaticalistica di quella tradizionale, e formare in loro una coscienza storica, renderli, cioè, consapevoli dell'importanza del mondo romano alle origini della civiltà moderna. Ma ci si chiede se il fantasma di latino presentato alle scuole medie non crei degli equivoci, abituando gli alunni a sottovalutare le difficoltà che comunque presenta l'apprendimento di una lingua classica; e se non sarebbe meglio riservare questo studio unicamente alle classi superiori, dove gli allievi più maturi e coscienti, potrebbero impadronirsi anche rapidamente dei rneccanismi e dello spirito della lingua. In fondo, il latino è sempre stato uno studio per pochi, e non sembni che abbia motivo di trovar posto in una scuola per tutti; né esso rappresenta, come da alcune parti si vuole settariamente affermare, un insegnamento per alunni socialmente privilegiati, ma piuttosto uno studio per elementi intellettualmente capaci. Siamo disposti ad ammettere che il metodo globale applicato allo studio del latino possa rendere piacevole una materia considerata ostica ed arida per tradizione; così la lettura di brani interessanti, la limitazione della sintassi alle regole più importanti, lo studio accentuato del lessico possono raggiungere risultati migliori che l'antico studio delle regole, seguito da pedantesche applicazioni. Ma questo metodo ha il difetto che sempre si accompagna ad ogni studio sperimentale; quello di limitarsi ad una serie di osservazioni sparse, che è poi assai difficile organizzare in un tutto unico. Particolare impegno si richiede, quindi, da parte dell'insegnante per raggiungere un collegamento delle nozioni acquisite dagli alunni in fase sperimentale; ed è indispensabile - a detta degli stessi sostenitori della scuola attiva - che questo sistema sia completato da quello tradizionale, se si vuole che il metodo « natura » non resti senza tangibili frutti. Lo stesso ragionamento potrebbe essere applicato a tutte le altre materie, nelle quali il sistema induttivo deve affiancarsi assolutamente a quello deduttivo. Se è giusto stimolare l'interesse degli allievi e mirare soprattutto a formare il metodo, non si può d'altronde rischiare di vedere uscire dalla Nuova Scuola Media dei ragazzi sprovvisti di una sia pur minima cultura generale. · Ben vengano dunque le ricerche di gruppo, quando esse però non costituiscano l'unico mezzo di apprendimento, e non si esauriscano in una copia frettolosa di dati tratti da enciclopedie e riviste, ma servano come avvio allo studio di un argomento, o come complemento alla trattazione organica di una disciplina. Altrimenti si avrà solo 32 BibliotecaGino Bianco

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