Marisa Càssola cultura, che da un lato ne assecondano l'opera e la efficacia, dall'altro la minacciano, comunque ne implicano una trasformazione e un adeguamento a nuovi moduli culturali. 2. Gli aspetti essenziali della riforma. Per tutti i motivi che abbiamo elencato, la riforma della scuola media costituiva una tappa necessaria di quel processo di espansione scolastica che è aspetto fondamentale di ogni progresso socio-economico. Ma, se la necessità di assicurare a tutti i cittadini il « diritto all'educazione » previsto dalla Costituzione ha trovato consenziente buona parte dell'opinione pubblica e dei pedagogisti, altrettanto concordi sono stati i pareri sui modi in cui la riforma è stata attuata? Osserviamo, anzitutto, quali sono gli aspetti più significativi del rinnovamento. Ci sembra che essi possano essere ridotti a tre fatti essenziali: 1) la nuova scuola è concepita non più come una scuola dì selezione, ma come una scuola dì orientamento; 2) il piano di studi è radicalmente mutato, soprattutto per quanto riguarda l'equilibrio fra le materie studiate e la distribuzione degli insegnanti; 3) i metodi d'insegnamento sono totalmente rinnovati ed ispirati ai principi della scuola attiva e agli indirizzi della moderna psicologia. Il primo aspetto della rifonna, al quale si è già sopra accennato, ha lo scopo di permettere una utilizzazione di energie che prima venivano disperse: infatti le attitudini di ogni singolo studente devono essere jndividuate e valorizzate nel modo più idoneo, mentre per -gli alunni sottodotati è contemplata la possibilità di recupero nelle classi di aggiornamento e in quelle differenziali. Questo tipo di orientamento presuppone naturalmente l'intervento degli psicologi, che, pur non essendo stato finora attuato per difficoltà di ordine pratico e organizzativo, è però previsto dal regolamento, come complemento indispensabile al lavoro degli insegnanti. Il fatto che l'inse~nan1ento della scuola media sia orientativo, ma non preclusivo, né predeterminante, richiede un mutamento anche del piano di studi. I riformatori hanno cercato, infatti, di evitare che una 1nateria, o un gruppo di materie, prendesse il sopravvento sulle altre: n1aggior rilievo, ad esempio, è dato alle materie scientifiche rispetto al passato; l'italiano è liberato dall'antico legame col latino; e il latino, perduto il ruolo di materia fondamentale che aveva in origine, è studiato quel tanto che serve a dare ai giovani un « assaggio » della materia, e a permetter loro una scelta per il futuro. Da questa parità delle materie, diretta naturalmente a fornire all'allievo un panorama 28 BibliotecaGino Bianco.
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