La Scuola media unica: pruno bilancio Fra le voci di accusa che si levavano nei confronti della scuola non mancavano neppure quelle dei sostenitori di una riforma in senso scientifico e tecnico; essi, deplorando che l'insegnamento non si fosse adeguato alle esigenze di una società tutta volta alle scienze, affermavano la necessità di spostare il centro di gravità dell'istruzione verso le 1naterie scientifiche. Più precise erano le accuse mosse all'ordinamento scolastico che, ripartendo il ramo dell'istruzione liceale da quello dell'istruzione tecnica, finiva con il sottrarre alle masse ogni possibilità di emancipazione; chè una preparazione meramente tecnica finiva sovente col tradursi in un puro addestramento al lavoro, e non nella formazione di libere coscienze, capaci di influenzare la vita del paese. E ancora una volta la cultura umanistica era messa alla sbarra, ora rimproverata di rappresentare un tipo di cultura « ornamentale » e fine a se stessa, sorpassata dai te1npi, ora di costituire un ulteriore criterio di selezione nella vita, impedendo a molti elementi ben dotati di affermarsi nella società, e determinando un deprecabile spreco di capitale umano. La riforma Gentile, in effetti, pur rinnovando i programmi in senso storicistico e idealistico, aveva costituito, dal punto di vista sociale, più la codificazione di un ordine di cose già esistente, che una vera innovazione rispetto al passato. Con essa la borghesia italiana vedeva sancito i.l suo predominio nella società, e trovava nella scuola classica, posta al vertice della piramide scolastica, lo strumento più adatto a conservare le posizioni raggiunte. Né la rifonna Bottai, che si era limitata a fondere diversi tipi di scuola postelementare, articolandoli in due soli rami, la media e l'avviamento, aveva modificato di molto questa situazione. Ora, se un tale ordinamento poteva ri pondere alle e igenze della società italiana nei primi decenni del novecento, è indubitato che nella società attuale, profondamente mutata dall'avvento della civiltà industriale, era necessaria una nuova scuola di base, che tenesse conto sia del livellamento sociale e della riduzione delle differenze fra i tenori di vita, sia dell'enorme espansione della popolazione scolastica. Le stati~ stiche della Svimez prevedono un incremento ancora maggiore nei prossimi decenni, e mettono quindi in evidenza in modo tangibile quale arduo compito dovrà affrontare la scuola italiana, se non si vorrà· rischiare di paralizzare lo sviluppo economico del paese. Non bisogna inoltre dimenticare eh~ oggi le masse dispongono di mezzi di diffusione culturale che condizionano la mente dell'uomo moderno; e, se la scuola ha sempre una posizione di primo piano nella diffusione del sapere, essa viene affiancata da una serie di altre fonti di 27 BibliotecaGino Bianco
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