Gli Stati Uniti tra l'Asia e l'Europa verso cui la diplomazia sovietica tenta di spingere la Germania di Bonn, è che - una volta compiutosi nell'opinione pubblica tedesca occidentale il lungo processo verso un rovesciamento dell'atteggiamento filo-occidentale ed europeistico - si manifesterebbe chiaramente come l'Unione Sovietica non abbia, di fatto, interesse a concludere una trattativa che sacrifichi Ulbricht alla neutralizzazione della Germania Occidentale: onde non si arriverebbe a realizzare ciò che qualcuno può ripromettersi di vantaggioso da una « nuova Rapallo », ma si arriverebbe a profonde e pericolose trasformazioni degli stati d'animo dell'opinione pubblica tedesca ed europea e di qui a una « balcanizzazione » dell'Europa. « Anche un'unificazione tedesca con la neutralizzazione di tutta la Germania non sarebbe una buona politica pei sovietici e questi in effetti si sono sempre opposti nella sostanza alla realizzazione di un simile disegno, malgrado le illusioni che gli ottimisti volenterosi hanno più volte mostrato di nutrire in passato: innanzi tutto perché una Germania neutrale ma veramente ]ibera spazzerebbe via in un giorno il governo di Ulbricht (e se i Russi avevano qualche dubbio in proposito, gli avvenimenti ungheresi del 1956 hanno certamente provveduto a dissiparlo rapidamente) e tutto il mondo avrebbe una prova clamorosa del fatto che i regimi comunisti si possono mantenere al potere solo con la violenza; ed in secondo luogo perché una Germania libera ma neutrale (e con uno statuto di neutralità garantito dalle grandi potenze) non avrebbe l'effetto di intimorire gli altri paesi europei e non consentirebbe, quindi, nessun gioco diplo1natico a Mosca. Certo gli occidentali, e soprattutto gli europei, riceverebbero qualche danno dalla neutralizzazione della Germania, poiché essa ritarderebbe l'integrazione economica e politica dell'Europa e diminuirebbe anche il valore di tali processi di integrazione; ma la Russia perderebbe molto di più (l'intera Germania orientale) senza guadagnar nulla». Quanto Vittorio de Caprariis scriveva nel 1961 20 è ancora valido oggi. Ciò che Mosca oggi cerca non è la definitiva stabilizzazione della situazione e dei rapporti di forza in Europa. Nell'ambiziosa visione dei successori di Kruscev, la preoccupazione della pace passa in secondo piano di fronte all'obbiettivo -· che, per la miopia di quello stesso De Gaulle, che pretende di guardare nella prospettiva « millenaria » di tutta la storia francese, sembra per la prima volta raggiungibile - della balcanizzazione dell'Europa, in cui la diplomazia dell'URSS, vale a dire della sola grande potenza del continente, potrebbe liberamente giocare. Spazzata via ogni speranza di unificazione del continente, l'Europa ve20 / punti di frizione, pubblicato sotto lo pseudonimo di Federico Gozzi, in « Nord e Sud », n. 81, agosto 1961, pag. 19. 23 BibliotecaGino Bianco
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